Giovani e vivaci, Talbot & Yoon è un brand newyorkese con un linguaggio espressivo particolare, ben distante dalle tendenze contemporanee al rigore e all’autenticità di geometrie e materiali.

La dimensione ludica sembra accogliere la filosofia alla base della progettazione del collettivo. Creatività che genera divertimento, interazione e comunicatività dei prodotti stessi.

Mark Talbot e Youngjin Yoon, sono una coppia di giovani architetti formati e operanti nello stato di New York. Il passaggio di scala dall’edilizia al product design ha reso possibile l’espressione di un’idea di progetto popolare. Una produzione accessibile all’utente senza esclusiva o distinzione.

Navigando nel loro portfolio ci si rende conto di come il codice legato al gioco scaturisca da una piccola suggestione visiva. Suggestione che può strappare un sorriso, incuriosire, richiamare un ricordo d’infanzia. Tutto questo scambio genera divertimento e invita all’interazione creativa.

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Talbot & Yoon è un brand di giocattoli scultorei con una precisa collocazione nello spazio e nelle attività legate alla domesticità.
Non c’è da meravigliarsi nel ritrovare sembianze umane nelle lampade in cemento o nel riconoscere piccoli animali di campagna nei vasi in ceramica. Sullo stile delle case delle bambole ci sono invece guardaroba a misura di gioiello, dove una collana può sembrare una lunga sciarpa e un paio di orecchini delle preziose scarpe da sera. Ancora figure complementari che si incastrano alla perfezione come in un puzzle per creare lampade, vassoi, portaoggetti.

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Naturalmente, tutto questo sforzo di immaginazione sarebbe vano se non ci fosse dietro un attento utilizzo della materia e delle sue finiture. Il pensiero è veicolato dunque verso l’immagine che il designer vuole che si visualizzi e ne è piacevolmente stuzzicato.

Anche nel gioco, infatti, il design è un esercizio di pensiero e sperimentazione, necessari a raggiungere uno scopo. Ma qual’è lo scopo nel produrre un complemento privo di serietà? Forse banale, ma preciso: un prodotto funzionale, perché vendibile, ed empatico, perché memorabile.