Johnny Smith si considera un pervertito e un ubriacone. La sua arte, un concentrato di umorismo, surrealismo, sessualità, cultura pop, provocazione e stupidità, in realtà nasce dall’esigenza, anche personale, di provocare un sorriso o creare una fuga momentanea dalla realtà.

Collagista digitale, ma anche filmaker, Johnny Smith (1980, Houston, Texas), è un appassionato fan della commedia, che cerca di inserire nelle sue immagini manipolate e che spaziano dalla spudorata satira, all’erotismo, fino a riferimenti più lirici e poetici ripresi da Hannah Hoch, Woody Allen e Robert Altman, i suoi artisti preferiti.

“Nelle mie opere esistono temi come l’umorismo, il surrealismo, la sessualità, la cultura pop, la provocazione e la stupidità “, spiega l’artista, “quello che vorrei provocare  è un sorriso, un rotolamento degli occhi, una fuga momentanea dalla realtà.”

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Instagram, Los Angeles, l’ansia

Laureatosi in cinema all’Università del Texas, Smith approda a Los Angeles come attore per diversi spot pubblicitari e numerosi cortometraggi. Autore della serie YouTube “Scaring Evelyn”, che lo rende popolare nonché virale, comincia a dedicarsi alla produzione di collage digitali. Instagram gioca un ruolo importante per la sua crescita artistica, aiutandolo non solo a far conoscere il suo lavoro in modo ampio e diretto, ma fungendo anche da fonte di ispirazione per le sue creazioni.

Tra un episodio alla tv e un volto di Donald Trump da sputtanare, Johnny trova anche il tempo per fare lunghe passeggiate a ritmo di musica.

“Los Angeles non è una città da vivere a piedi, così mi è molto d’aiuto godere dei momenti all’aria aperta tra una destinazione e l’alta.”

Durante una bella intervista condotta da Julia de la Torre, Johnny Smith ha rivelato di aver vissuto una infanzia segnata dalla perdita, prima della madre naturale, poi della sua matrigna, entrambe morte di cancro.

Ad un passato dolente si aggiunge un presente caratterizzato da episodi di ansia debilitante che lo portano a sentirsi sopraffatto dalla gente, dai ritmi accelerati, dal caos, dagli edifici alti e oppressivi. Una condizione che lo costringe a rinchiudersi in una stanza e a creare, ispirato da vecchi episodi di Una mamma per amica, da lui definiti “il mio Xanax”.

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Lip Sync. Collage e non solo

La capacità di Johnny Smith di trasformare un dolore in un elemento divertente si evince in tutti i suoi lavori. Forte è l’influenza della cultura pop e dissacrante degli anni ’90 e di commedie come Top Secret e Una pallottola spuntata (avete presente la scena in cui Leslie Nielsen e Priscilla Presley fanno sesso nel secondo episodio della serie?).

Ma anche noi italiani possiamo trovare delle analogie con i nostri youtuber casalinghi. Uno su tutti: Fabio Celenza. Se Celenza doppia in accento abruzzese personaggi di rilievo internazionale, da Bill Gates a Mick Jagger, passando per il Dalai Lama, nel doppio lavoro “Lip Sync” Johnny Smith ci mette direttamente la faccia prendendo in prestito dai miti contemporanei solo la voce. Ciò che ne risulta è  un delirante e ironico flusso di immagini e suoni che, inevitabilmente, fa nascere un sorriso a chiunque.

“Realizzo un arte leggera e divertente per contrastare questa spaventosa esperienza conosciuta come vita”