Angela Deane è un’artista che dipinge su vecchie cartoline o fotografie un immaginario popolato da fantasmi, alieni, case e fiori parlanti. Il gesto che compie, bambinesco e semplice, si manifesta capace di ridonare vita a ricordi sbiaditi e persi. E mediante esso, la rigenerazione di un supporto e di un racconto smarrito si fanno pratica per rendere immortali sentimenti, memorie, esperienze universali.

Inizialmente fotografa, Angela Deane trova nella pittura la sua forma migliore di espressione, senza tuttavia abbandonare la pellicola che diviene supporto fisico per esplorare la condizione umana dell’avere ricordi.

Le sue opere consistono principalmente in interventi acrilici su fotografie e vecchie cartoline recuperate nei mercatini o nei negozi dell’usato. La modifica dell’originale che viene attuata, nell’idea di Angela Deane, invita a riflettere sull’inevitabile scorrere del tempo e, con esso, delle memorie che sbiadiscono lentamente, per poi scomparire.

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Angela Deane – L’artista

Artista americana, con un pizzico di Italia nel sangue, Angela Deane si laurea nel 1999 con un BFA in Fotografia presso l’Università della Florida. Di base a Baltimora, vanta diverse esposizioni e collaborazioni importanti, tra le quali quella con Gucci per il programma DIY 2018.

Il suo immaginario riflessivo e naïf di comprende lavori pittorici e disegni sottili dal vago sapore Art Nouveu. Le serie Haunted Houses, Flora, Alien, Concrete Royals e i dipinti recenti attivano percezioni spaziali e immaginifiche contrastanti: l’inquietudine di una casa arrabbiata e di un mazzo di violette con i denti aguzzi, si affianca a silouette eleganti o a spruzzi vitali dorati .Al centro della ricerca della Deane vi è soprattutto il potere dell’immagine, che Angela Deane identifica con lo spazio tra i soggetti. Le parole che puoi sentire impregnate nell’immagine senza parole”.

Angela Deane – Ghost Photograph

La serie Ghost Photograph appare nella carriera di Angela Deane nel 2012 per protrarsi fino alla pubblicazione del libro d’artista “The Ghost Within” (2018). I fantasmi della Deane si manifestano in situazioni quotidiane, figure familiari che ci imitano e si confondono con noi. Sagomine bianche, stilizzate, fanciullesche, come se fossero disegnate da un bambino. La sottrazione di una identità (quella del soggetto originario) e la sua sostituzione con una non identità (il fantasma) si potrebbe paragonare ad una redenzione nella quale un’esperienza privata e specifica diventa aperta e condivisa. Non va persa.

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“We are the ever-living ghost of what once was” (Band of Horses)

Non sono terrificanti, gli spiritelli di Angela Deane. Al contrario, si divertono in piscina, o al barbecue, si travestono da tangueri, si sposano, suonano il pianoforte.

Ho sempre pensato ai miei ricordi come a fantasmi che viaggiano con me. Il mio fantasma di ieri, di cinque anni fa, di quella notte… dice l’artista.  Oggetti che hanno una storia sconosciuta e che parlano la lingua emotiva di un altro, abbandonata, riacquisiscono, nel tratto di Angela Deane, nuova vita e una nuova espressività. Universale. In essi ci si riconosce.

“I fantasmi diventano noi e noi diventiamo i fantasmi. Diventiamo i fantasmi del nostro quotidiano”.