Filip Custic si diverte a giocare con i piani e la percezione tramite la sua fotografia surrealista, mettendo in relazione corpi e oggetti.

Filip Custic è un fotografo spagnolo di origine croate, giovane ma già con collaborazioni importanti,  tra cui Gucci, Palomo Spain e la cantante Rosalìa; anche se definirlo fotografo non racconta fedelmente la sua produzione artistica, probabilmente è più corretto dire che si tratta di un’artista che crea opere visive attraverso il medium fotografico, infatti la sua pratica combina fotografia, performance, scultura e video arte. Custic lavora costantemente sul mettere in relazione, all’interno dei suoi lavori, figure umane e svariati tipi di oggetti.

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Il modo in cui lavora con questi oggetti ha un nome, inventato dallo stesso Custic; Objectism. Un neologismo che l’artista definisce come “la relazione che gli umani hanno con gli oggetti, ciò che ognuno di loro significa nella nostra mente e quali archetipi rappresentano”. È un modo di analizzare la realtà basato sull’eccezione e l’incertezza, una dinamica proveniente dalla Patafisica, l’ipotetica scienza delle soluzioni immaginarie creata dal drammaturgo francese Alfred Jarry, considerata dallo stesso autore come “una logica dell’assurdo, uno schema metafisico eccentrico”, ripresa già in passato da artisti surrealisti, su tutti Man Ray.

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L’ispirazione che muove Filip Custic è certamente di matrice surrealista, i suoi lavori ricreano spesso atmosfere oniriche che possono ricordare i quadri di Dalì, così come in molte sue opere si può rintracciare una scomposizione in piani di ispirazione cubista. Quello che sicuramente emerge è che Filip Custic è un artista con una suo bagaglio culturale ampio e ben connotato, capace di attingere da questo e di rielaborare tutto ciò che ha assimilato guardandosi intorno in quello spicchio di storia dell’arte, attingendo dagli artisti che più lo hanno formato; il risultato di questo processo è una serie di immagini che rappresentano il suo personale modo di comprendere e restituire la realtà.