Come ogni domenica, il nostro gentiluomo gira in bicicletta per il suo quartiere.

Quando scivola per le strade si lascia avvolgere dalle atmosfere.
Roma profuma d’estate e non c’è niente meglio che riempirsi i polmoni di tramonti e trattorie.
È un inguaribile romantico: il completo beige, la camicia di lino, una foulard legato al collo.
La cerca da mesi, l’aveva incontrata a una mostra sull’impressionismo francese.
Entrambi soli, con la loro eleganza, giravano per i corridoi del museo. A vederli, sembrava che danzassero. Ogni quadro li portava più vicini, nelle audio guide le note di un valzer. Un valzer per innamorarsi.
Quella donna aveva la chioma bionda e soffice dei ritratti di Renoir, la grazia delle ballerine di Degas e il profumo delle ninfee di Monet.
Lui contemplava l’eternità della sua bellezza in quegli istanti rubati alla mostra.
Si erano congedati all’uscita del museo con un sorriso un po’ nostalgico, complici di un valzer elegante che speravano di poter danzare insieme.
Percorre tutte le strade che circondano il museo, con la certezza che la incontrerà di nuovo. Nel cestino della bicicletta, un mazzo di tulipani avvolto nella carta di un giornale. Li compra ogni mattina, freschi. Immagina il momento in cui lei li avvicinerà al naso e gli sorriderà grata.
Quell’istante si avvicina.
Tra i fotogrammi sfocati che lo circondano nella corsa, uno di questi è nitido e splendente.
Eccola lì, sulla panchina del viale, sembra una camelia bianca.
Lui abbandona la bicicletta sulla corteccia di un platano, afferra il mazzo di tulipani, sistema la giacca e si avvicina al quadro più bello.
Lei lo riconosce, sorride fiera e l’emozione le vela gli occhi di lacrime. Il suo profumo abbraccia quello dei tulipani, le sembrano un’opera d’arte.
Lui le porge la mano.
” Le va di ballare ? ”
” Con immenso piacere. ”
Eccoli lì, al centro del viale. In movimento. Nella perfezione del movimento del mondo.
Chiudono gli occhi e sono già in un campo di tulipani dipinti su tela. Innamorati dell’arte e stretti nel suo oblio.
Perché l’amore, si sa, può trascinarci nella contemplazione di una scintilla di eterno.