Label201 annuncia The coat of hipness, un’installazione performativa dell’artista francese Jérôme Chazeix, a cura di Camilla Boemio.

L’installazione site-specific da Giovedì 23 Gennaio al 13 Febbraio 2020 darà vita a un paesaggio immersivo annettendo una performance con sei ballerini e sarà coordinata da AAC Platform con il patrocinio di Altaroma 2020.

The coat of hipness è stata realizzata per la prima volta da Visningsrommet UDF, a Bergen nel 2017. Considerando le tendenze hipster e la scomparsa del valore dell’immagine e della cultura in un flusso di Internet, Chazeix ha nuovamente creato delle stampe di una collezione di moda con leggings, gilet, bomber e cappellini. Queste nuove opere tessili realizzate appositamente per questo intervento romano, dialogheranno con i video e la musica che accompagnano questa collezione che sarà messa in scena con un’esibizione poetica e potente.

L’approccio del suo lavoro consiste nell’associazione di diversi media e il loro crossover. Le sculture, i video e i disegni sono gli elementi che privilegia nella sua creazione. Sono integrati, tra l’altro, nelle sue installazioni, gli ambienti o le performance, e combinati per formare uno scenario travolgente e complesso, portando a una cristallizzazione, un processo associativo molto simile a una rete di sfaccettature o a un cosmo.

Le performance, che fanno parte dell’intero concetto, sono spesso realizzate nelle installazioni e presentate permanentemente come video. Come la contaminazione grafica, la messa in scena prende possesso di tutte le pareti e invita a creare un’atmosfera specifica immersiva.

Sin dagli anni ’80, le arti tessili hanno maturato nuove forme e definito il linguaggio coinvolgendo molti artisti lungo il cammino. La ricerca sul tessile e le fibre è fortemente concettuale ed influenzata da idee postmoderne. Vari artisti d’arte visiva stanno sperimentando tecniche, materiali e concetti, spingendo i limiti del mezzo. Queste pratiche sono rinate come l’arte del ricamo, la tessitura, l’uncinetto e molte altre, fornendo una nuova attenzione sul lavoro che affronta questioni sociali e politiche come il femminismo di genere, il lavoro delle donne e la politica dell’identità. Tuttavia, non tutti gli artisti che utilizzano le fibre sono femministe o addirittura interessati alle connotazioni politiche e sociali delle arti del tessuto. Impiegano semplicemente tessuti e fili come materiale per dipingere e scolpire e realizzare installazioni con forti connotazioni tra passato e futuro, tra tradizione ed innovazione.

Una nuova estetica evidenzia una ricerca fervida dell’utilizzo del tessile aprendo la discussione ad una rinnovata analisi del linguaggio nelle sue forme più ibride ed attente al tessuto sociale.