L’esistenza di un centro della città deve obbligatoriamente presupporre l’esistenza della sua periferia. Ed una relazione che lega l’una all’altra.

 

Premessa: Il Terzo Paesaggio viene teorizzato dal paesaggista francese Gilles Clement che lo definisce come il residuo del costruito, tutto quel frammentato spazio di risulta che nasce, e rimane fuori, dalla progettazione.

Si vuole analizzare la periferia come un Terzo Paesaggio urbano.
Si vuole farlo adattando le parole di Clèment alla periferia come spazio di risulta della città.
Ognuna delle frasi che seguono può essere volta in forma interrogativa.

Periferie

Istruire lo spirito del non fare così come si istruisce lo spirito del fare.

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Elevare l’indecisione fino a conferirle dignità politica. Porla in equilibrio col potere.

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Immaginare il progetto come uno spazio che comprende riserve, domande da porre.

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Considerare la non organizzazione come un principio vitale grazie al quale ogni organizzazione si lascia attraversare dai lampi della vita.

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Considerare la crescita degli spazi di Terzo paesaggio derivanti dall’organizzazione del territorio come un necessario contrappunto di quest’ultima.

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Conservare o far crescere la diversità attraverso pratiche consentite di non organizzazione.

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Pensare al margine come a un territorio di ricerca sulle ricchezze che nascono dall’incontro di ambienti differenti.

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Rovesciare lo sguardo rivolto al paesaggio in Occidente.

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Da un punto di vista culturale, il Terzo paesaggio si manifesta in riferimento al territorio organizzato e in opposizione a quest’ultimo.

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Avvicinarsi alla diversità con stupore.

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Difendere l’assenza di regolamentazione morale, sociale e politica del Terzo paesaggio.

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Facilitare il riconoscimento del Terzo paesaggio alla scala abituale dello sguardo. Imparare a nominare gli esseri.

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Non aspettare: osservare ogni giorno.

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Offrire al Terzo paesaggio la possibilità di dispiegarsi secondo un processo evolutivo incostante, attraverso una reinterpetazione quotidiana delle mutevoli condizioni dell’ambiente.

Fotografie di Federico Cianciaruso e Simone Galli.