Haruki Murakami ha detto che “ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce”.

Ogni colore ci caratterizza, ci rende diversi, ci illumina, ci cambia. ll colore interpreta sempre qualcosa, uno stato d’animo o una passione.

Il colore esiste, il colore ci fa diversi, il colore è moda. Le nuance si completano, creano armonie con ciò che indossiamo, ci lasciano giocare con la stessa palette cromatica. Proviamo a interrompere la ricerca di colori che “spezzino” o siano di contrasto e lasciamoci sedurre dall’eleganza, dal romanticismo, dalla poetica delle nuance di colore.

Le fashion week hanno dato la loro allegra sentenza anche quest’anno. Da New York a Parigi ( le big four ) ciò che ha colpito gli addetti ai lavori è stato un elemento-chiave, anzi, l’elemento-chiave: il colore.

Inizia New York, con uno stile Manga, un po’ rock star tornata dagli Eighties: il beauty look di Jeremy Scott è firmato da un duo di maestri, il make up artist Kabuki e Eugene Souleiman. Il colore è espresso con il trucco, un trucco tutt’altro che semplice; il concetto è chiaro : essere diversi, sia nel vestiario, sia nella personalità.

Risponde la London Fashion Week dove emerge lo stesso trend della grande mela : il colore. Non uno solo, tanti colori : un esplosione di colore. Colori diversi, colori che si mescolano alla perfezione con il punk e la ribellione di Camden Town con l’eleganza e la raffinatezza di Richmond. Londra è stata invasa da questa ondata, da questa energia allo stato puro. Il fil rouge è lo stesso. La sfilata di Ashley Williams è l’apoteosi dell’osare, di un genio ribelle che ben si sposa col panorama. Il colore in questa week ha una chiave più elegante, un occhio più attento, più verso il futuro : un’ondata di rosso passione e di portamento è la sfilata di Victoria Beckham.

Il filo conduttore non intende fermarsi di certo. Benetton apre la Milano Fashion Week 2019 con un’interpretazione di una moda che non si arrende alle tendenze, che continua a giocare liberamente con i colori, che continua ad osare.

Color Wave è infatti il titolo di questa sfilata che manda sul bordo della vasca della Piscina Cozzi, gioiello dell’architettura anni Trenta a Milano.
Tempo anche di eventi speciali nella capitale della moda : la sfilata di MSGM per i suoi dieci anni all’interno della triennale è uno show pazzesco!

Chiuderà infine Parigi, divisa tra l’arte di Montmartre e l’arroganza di Pigalle.

La sfilata di Balmain è geometria e colore. Lo stilista Olivier Rousteing, l’enfant prodige della moda francese, decide di stupire anche quest’anno. Disegna una collezione inconsueta, a tratti surreale, impossibile da immaginare e che colpisce i presenti. I colori cadono e s’incrociano sui corpi femminili come arte allo stato puro.

È in arrivo, insomma, una palette vibrante e variopinta di colori che spaziano dal rosso passione al blu profondo della notte. Senza contare che le nuance pastello sono una conferma di eleganza e bon ton. E poi ci sono loro, le tinte più caloriche : panna, pesca, marron glacé, crème caramel.

Non solo colore, in realtà. Anche luce allo stato puro si prende il suo spazio. Il non colore per eccellenza non può di certo mancare. Il bianco, candido e puro, tinteggia le gonne, i pantaloni ma anche i giubbotti dall’effetto cocoon come quello realizzato dalle diverse maison.

” Il colore è anche eleganza”

Ma il colore non è solo osare, il colore è anche eleganza. Anche le maison più ” iconiche” si sono adattate a questa ondata di colore. Adattandolo al loro stile, alla loro immagine, al loro volto.

Rosso come energia, Blu come la profondità e Bianco come estetica.

Art director : Christian Degennaro

Stylist : Giulia Conti

Photo : Simone Peroni