Naturalmente tutto ebbe inizio nella sala giochi dove, tra luci intermittenti, musica ad 8 bit ed un tintinnare quasi infinito di monetine, ebbero inizio i primi “ritrovi” di appassionati di videogiochi. Magari davanti a cabinati di giochi oramai storici come Pac – Man, Space Invaders, Galaga e così via.

Dei titoli che al giorno d’oggi si ritrovano addirittura su tablet e smartphone, con il dovuto downscaling ovviamente, e che per quanto possano sembrare “basici” ai tempi erano più che fuori dal comune, erano semplicemente rivoluzionari!

Essi offrivano infatti tutto un altro stile di divertimento, uno più interattivo, dove si è passati dalla figura di semplice spettatore passivo a quella di giocatore attivo. Un modo di giocare che poi avrebbe coinvolto anche il mondo del gambling anni dopo, con portali tipo wincasino e simili, ma andiamo avanti con ordine che è meglio.

Dalle sale giochi alle console da casa

Dopo che le monete finirono di tintinnare per le sale giochi, cosa che ormai fanno sempre meno al pari di portali di gioco d’azzardo online come merkurwin casino, la necessità di gioco si spostò dalle sale direttamente alle case degli appassionati.

Certo, le sale giochi continuavano a macinare numeri su numeri, questo almeno fino ai primi anni Duemila poi seguì un inesorabile declino, ma perché dover fare la fila davanti ad un cabinato con una pila di spiccioli in mano quando si potevano fare gli stessi giochi, più o meno, e molti altri, come quelli di ruolo ad esempio, giocando quante partite si volevano nel salotto di casa propria?

E poi non dimentichiamoci che in tutta questa equazione vanno anche considerate le console portatili per portarsi i propri giochi preferiti dovunque si voleva!

Il computer non serviva solo per lavorare

Chiunque abbia visitato una pagina come merkur win casino, Steam, GOG, Twitch, YouTube e così via sa certamente che il fine ultimo di questo strumento non è sempre il lavoro. Anzi, si può dire che il computer può essere “sostituito” dai dispositivi mobile come smartphone e tablet per alcune mansioni e venire utilizzato per fare più cose allo stesso tempo.

Si può lavorare e guardare una serie, si possono leggere i messaggi di posta elettronica e cercare le recensioni di merkur win, si può chattare con i propri amici e ci si assicura che faccia bel tempo nel fine settimana per una scampagnata. Insomma, va bene lo smart working, ma c’è tutta una vita di fuori!

Videogiochi per grandi e piccini

Se il fattore gioco accomuna sia i grandi che i piccini, lo stesso vale per il concetto di videogioco. Un gioco sia della “vecchia scuola” che tripla A moderno è in grado di appassionare sia i giocatori più giovani interessati al retrogaming che agli adulti di oggi i quali ricorderanno com’erano bambini ieri. 

Inoltre non va dimenticato che il multiplayer di titoli come Fortnite, Call of Duty, Minecraft, Rocket League, FIFA, Grand Theft Auto e così via è pieno di utenti con un’età che va da quella scolare fino ai quaranta e più!

Poi, naturalmente, ci sono dei giochi pensati specificamente per alcuni target, ma oramai possiamo dire che questa “barriera” si è andata ad assottigliarsi sempre più tanto che è appena visibile.

Il videogioco come elemento di gamification

Volendo partire dalle basi andiamo dunque a sfogliare il dizionario online della Treccani sotto alla voce gamification che, per l’appunto, recita “utilizzo di meccanismi tipici del gioco e, in particolare, del videogioco (punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche), per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti”.

Una strategia questa che è andata dunque a mescolare gli elementi del videogioco con quelli del media di riferimento. Una cosa come questa si è vista sia sui portali dedicati al gioco d’azzardo, come win casinò online, che sono andati a braccetto con le squadre di calcio o di altri sport per offrire ai tifosi la possibilità di vincere dei premi o altro per “accontentare” le loro fedi sportive.

E che dire poi delle compagnie telefoniche? Si sono andati ad organizzare sempre più concorsi per vincere delle ricariche o altri premi per cui bastava rispondere a qualche domanda di cultura generale cercando però di fare in tempo. Esatto, c’era un timer, ma anche chi ha giocato al primo Prince of Persia se lo ricorderà sicuramente.

Il risultato finale di questa nuova variazione del media videoludico è stata la nascita di aziende dedicate, come Gamindo, oppure di più “esperimenti urbani” come la città di Bologna ripensata secondo la logica di Minecraft. Ma è questo è solo l’inizio, siete pronti a premere start?