Gli oggetti non sono mai soltanto oggetti. Così come non ci facciamo domande approfondite sull’origine culturale della forchetta che impugniamo, ignoriamo il pregresso storico di una serie innumerevole di strumenti che utilizziamo nella nostra quotidianità. Ciò che rischiamo di dimenticare è che gli oggetti riflettono sempre una serie di scelte culturali, correlazioni e conseguenze sottese e inconsapevoli, costituitesi anni e anni prima della nostra nascita e che nonostante ciò continuano a influenzare la nostra visione del mondo. 

Sembrerebbe che più che noi a modellare la pietra con il cesello, sia il cesello a modellare noi. Vale la pena quindi interrogarsi, di tanto in tanto, su che tipo di individui ci rendono gli oggetti che utilizziamo, e in che modo la loro storia si intrecci al nostro vissuto; tanto più in quei casi in cui aspetti sociali si introducono persino nei nostri lati più intimi, nelle nostre esperienze sessuali e relazioni sentimentali, come nel caso del preservativo.

Il preservativo è senza dubbio lo strumento contraccettivo più antico e diffuso; prima dell’invenzione del comodo lattice veniva realizzato in diversi materiali organici, come lino, interiora di animali, crine di cavalli e asini. I legionari romani si divertivano talvolta ad utilizzare la pelle dei loro nemici caduti in battaglia, trattata in modo da poter essere utilizzata come preservativo, per celebrare la vittoria con un atto sessuale. Il preservativo, utilizzato inizialmente al solo scopo contraccettivo, è andato via via perfezionandosi negli anni, arrivando a ottenere un’efficacia del 99,9%.

Il metodo contraccettivo del preservativo era di per sé perfettamente funzionante. Per quale motivo, allora, è stata creata la pillola anticoncezionale? A porsi la domanda è Paul B. Preciado, attivista e filosofo di teorie queer, che nel suo libro Testo tossico. Sesso, droghe e biopolitiche nell’era farmacopornografica (Fandango, 2015), mette in luce il potere coercitivo dello Stato moderno sul corpo degli individui assoggettati, esercitato attraverso la diffusione e il controllo delle sostanze medicinali.

Così come le istituzioni sanitarie regolano l’assunzione dei farmaci per la transizione di genere nei corpi trans, ad esempio, controllano anche il flusso di ormoni e la riproduttività nei corpi femminili attraverso la pillola anticoncezionale.

Denunciando il controllo sociale sui corpi, Preciado ipotizza come la nascita della pillola anticoncezionale possa essere quindi dovuta a una preferenza di stampo patriarcale, in campo sessuale così come in campo culturale e politico, nel disporre e assoggettare il corpo femminile, piuttosto che regolamentare e limitare quello maschile.

Il preservativo risultava infatti scomodo per una serie di fattori, i più importanti di natura sociale: impedendo al flusso di sperma di scorrere incontrastato, limitava, castrava, arginava simbolicamente e di fatto la libertà del maschio, letteralmente contenendo il suo orgasmo. L’uso della pillola, di contro, avrebbe reso possibile lasciare illesa la libido del maschio, permettendogli di dare libero sfogo e soddisfare pienamente il suo desiderio sessuale.

In Italia è stato finalmente reso gratuito l’accesso alla PrEP (profilassi pre-esposizione), contribuendo a rendere alla portata di tuttɜ la protezione dal virus e a ridurre in maniera determinante il rischio di contagio e diffusione dell’HIV. Una valida alternativa al preservativo, che però, al contrario della PrEP, non protegge dal solo virus dell’HIV ma anche dalle altre malattie sessualmente trasmissibili.

Ciò che Preciado ipotizza, ancora una volta, in un suo recente articolo su Internazionale, è che l’utilizzo di PrEP possa intercorrere parallelamente a quello della pillola anticoncezionale. Entrambi sono metodi che arginano la parte socializzata come priva di potere (la parte femminile nei rapporti eterosessuali, la parte passiva nei rapporti omosessuali) anziché quella considerata attiva, maschile e dominante. L’invenzione della PrEP non è quindi un altro tentativo di conservazione del modello patriarcale del maschio bianco cis?

Qualunque mezzo contraccettivo scegliamo, in ogni caso, l’importante è proteggersi senza dimenticare gli insegnamenti di Michel Foucault Paul B. Preciado: rimanere consapevoli di quanto il corpo sia al centro dell’azione politica e quanto la nostra società spinga verso un maggiore controllo su di esso, anche e soprattutto attraverso la farmacologia.