Croce Atroce, anima del Toilet di Milano e drag fuori dagli schemi, lancia il suo album Alda Merinos: un progetto che ci introduce in un nuovo straniante mondo, incredibilmente sfacciato, un “audiolibro di filastrocche elettroniche”, un frizzante sottosopra la cui mission principale è quella di restituire una rappresentazione sincera e onesta di tutte le sfumature della bandiera rainbow.

Il nome poi, rimanda alla poetessa Alda Merini dove lo scopo delle parole è quello di dire cose che non trovano spazio negli spartiti della musica contemporanea del nostro paese.

Ascoltando Alda Merinos di Croce Atroce

Quante volte vi è capitato di preoccuparvi immensamente del più piccolo dei “difetti”? Avete tentato di coprirlo, arginarlo, ma la realtà è che quel lato di voi esiste. Che sia chiaro, accettarsi non è un lavoro semplice e mentre la chirurgia avanza si fa strada una domanda: Qual è la linea che divide carenza ed eccesso? Cambiarsi i connotati è la risposta? “ciò che conta oggi sembra esser quello, aver la faccia più tirata di un ombrello” ci dice Croce Atroce, ribadendo la vera e propria ossessione nascente nei confronti della chirurgia e della cosiddetta instagram face. Siamo invasi da trattamenti costosissimi, beauty routines varie e da un unico modello di bellezza. 

E allora la scelta, cambio o resto. Sarò la drag o la plastic girl? Posso essere entrambe, posso non esserne nessuna…e posso essere metà. Quello che voglio, come voglio, quanto voglio. Croce Atroce invita alla libertà, va dritto al sodo e punta a voler liberare chi ascolta il suo album, Alda Merinos. Quello che non racconti agli altri dev’essere per forza nascosto? “finita la storia riparti in gloria, fatti un sex toy dentro l’enjoy”, scrive Croce Atroce. Lascia andare il pensiero e prenditi la libertà di agire. Le tue azioni sono tue e di nessun altro. 

Croce Atroce