Miki Zanetti, classe ’96 e musica nel DNA muove i primi passi nella musica già quando da piccolo riceve in regalo la sua prima chitarra, che lo avvicina al mondo del pop e poi del rock. A soli 14 anni Miki entra nel mondo del club e si immerge nella dimensione della musica elettronica.

Miki Zanetti oggi ha fatto di questo mondo il suo lavoro, focalizzandosi sulla musica house, producendo quest’anno il primo EP “On Your Side” – una raccolta di 4 tracce di cui un remix – e collaborando con Clockbeats.

Miki Zanetti (14)

Miki Zanetti scopre la sua passione per la musica con una chitarra da bambino e iniziando a fare rock. Come sei arrivato al tuo percorso da dj a partire da questo strumento classico e pop?

Esatto, sono partito dalle sei corde che hanno segnato l’inizio della mia passione per la musica fino al giorno in cui misi per la prima volta piede all’interno di un club. Ovviamente da musicista, la figura che mi ha affascinato di più è stata quella dell’esecutore dello spettacolo ovvero il Dj, cosi ho deciso di lanciarmi in questo mondo all’età di 14 anni iniziando dai locali più piccoli, per poi crescere e arrivare a quelli più conosciuti.

Come si è evoluto il tuo gusto musicale nel tempo e da quali fattori o autori è stato influenzato maggiormente?

Per quanto riguarda i miei gusti musicali, diciamo che fin dall’inizio sono stato attratto dalla deep house, genere che si avvicina vagamente alle tracce presenti nell’EP. Per necessità e anche per gusto personale sono nato con l’EDM che tempo indietro mi emozionava in particolar modo e suscitava una certa carica alla pista. Con gli anni ho scoperto tutto quello che è il mondo tech e ho capito che quelle sono le sonorità e la ritmica che prediligo e che più mi rispecchia, di conseguenza è il motivo per cui ho deciso di uscire con un prodotto come On Your Side.

Qual è il tuo rapporto con il vinile, con l’aspetto materico e imperfetto del suono?

Beh sul vinile parlerei solo che in maniera positiva, è un modo di riprodurre musica che non ha eguali. Innanzitutto fa emergere quella che è la tecnica e la selezione musicale del DJ, due aspetti molto importanti. Inoltre il suono caldo e inconfondibile che emette un disco in vinile da un tocco di eleganza in più alla sonorità dei brani riprodotti. Per quanto riguarda invece la metrica, credo che anch’essa sia una cosa fondamentale da conoscere, garantisce fluidità e precisione all’interno di un set e va sempre messa in primo piano.

Un brano è reso unico se rispecchia chi lo produce. Un brano deve essere l’etichetta del produttore ovvero deve rispecchiare i gusti, le passioni e le emozioni di chi lo compone, solo cosi diventa veramente unico! Io personalmente, in fase di produzione, vado alla ricerca di suoni che si sposano perfettamente fra di loro in modo da rendere il mio brano il più suggestivo possibile al fine di trasmettere a chi lo ascolta la mia stessa passione e la mia stessa carica.

Parlaci del tuo primo EP, della tua collaborazione con Clockbeats e dei tuoi progetti futuri.

Il mio EP è nato dal fascino che ho trovato negli strumenti analogici a dalle sonorità di artisti americani, produttori di House music. Ho voluto creare una raccolta che fosse adatta a più circostanze come un club o un semplice lounge bar affinchè tutti possano conoscere questa realtà musicale e scoprine la sua vastità.

Clockbeats è stato un grosso punto di riferimento per me in questo percorso, mi ha dato la possibilità di scoprire e di usufruire di quelle strumentazioni che mi hanno permesso di comporre i brani in maniera per lo più analogica garantendomi anche un grosso supporto da parte di tutto il suo staff sia per il presente, che per il futuro.

Sicuramente in futuro, l’idea è quella di continuare a scrivere brani ed arricchire sempre di più il mio bagaglio musicale con la speranza di poter collaborare con artisti di un calibro sempre più alto, magari anche all’estero dove la cultura tech è più sviluppata.

Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere il percorso da dj oggi in Italia?

Un mio consiglio per i Dj emergenti è sicuramente di fare ciò che piace e non di fare ciò che piace agli altri, solo cosi si esprime al massimo la propria personalità. Portare pazienza, seguire i giusti step e ascoltare i consigli e le critiche di artisti e produttori è fondamentale per crescere nel proprio percorso.

Di certo si sbatterà contro tanti muri ma alla fine quello che conta è la soddisfazione di arrivare al traguardi dopo aver superato tutti gli ostacoli durante il proprio percorso.

In breve, mai mollare, guardare sempre avanti!

 

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