La nuova esposizione fotografica allestita nello Spazio Maraini di Villa Malpensata presenta ventiquattro opere di sei giovani talenti della fotografia contemporanea internazionale.

Si tratta della prima tappa di un nuovo progetto, che nei prossimi anni costituirà a Lugano un vero e proprio archivio della fotografia contemporanea. Il MUSEC intende così ampliare e consolidare la sua vocazione verso la fotografia contemporanea e la storia della fotografia sviluppata e affermata dal 2005 con il ciclo di ricerche ed esposizioni «Esovisioni».

Il progetto Unpublished Photo è promosso dal MUSEC e dalla Fondazione culture e musei di Lugano, in collaborazione con 29 ARTS IN PROGRESS Gallery di Milano, cui si deve la creazione dell’omonimo premio che dal 2018 richiama giovani talenti della fotografia da tutto il mondo.
Con l’edizione 2020, il Museo delle Culture vuole consolidare l’iniziativa, dandole una cornice istituzionale e una prospettiva di sviluppo a medio-lungo termine, che tra l’altro porterà nel 2021 al riavvio del Premio internazionale, dopo la pausa imposta quest’anno dalla pandemia.

Unpublished Photo intende segnalare a livello internazionale le principali tendenze della giovane fotografia d’arte, costituendo a Lugano un vero e proprio archivio della fotografia contemporanea, che troverà spazio accanto alla collezione ottocentesca e alla collezione di fotografia dell’Esotismo che il MUSEC già possiede. Il progetto intende inoltre migliorare l’interazione culturale fra la Svizzera e l’Italia, offrendo una sponda autorevole al collezionismo internazionale. In tal modo, la scoperta e la valorizzazione di nuove tendenze e nuovi linguaggi interconnettono Lugano e Milano come vetrine espositive privilegiate e di grande rilievo per i talenti emergenti della fotografia d’arte internazionale.

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L’esposizione che si apre al pubblico a Lugano il prossimo 14 ottobre presenta al pubblico i vincitori delle edizioni 2018 e 2019 del Premio Unpublished Photo, ciascuno con un portfolio di sei fotografie.

La fotografa iraniana Farnaz Damnabi presenta una serie di scatti intitolata Playing is in my right. Il poetico reportage ambientato nei villaggi della provincia del Golestan (Iran) mette in luce l’importanza della spensieratezza dell’infanzia anche nei contesti più avversi.

The Isolated Island di Gabriel Guerra Bianchini nasce dalla sovrapposizione di due dimensioni: da una parte quella onirica, rappresentata dalle nuvole immortalate durante i suoi viaggi; dall’altra quella concreta delle tristi storie quotidiane di migrazione, ambientate sul mare davanti al Muro del Malecon a L’Avana.

Deep reed dell’artista cinese Jian Luo, realizzato in Cina tra il 2006 e il 2019 nella Regione Autonoma del Tibet e negli agglomerati tibetani delle province di Sichuan e Qinghai, documenta la tradizionale vita religiosa attraverso l’interesse per il rosso cremisi, il colore del buddhismo tibetano.

Gli scatti in bianco e nero di Gabriele Milani (Italia) integrano nell’arte classica il fenomeno contemporaneo della personalizzazione estetica: l’autore elabora una versione alternativa del passato in cui il tatuaggio fa parte del canone estetico classico, rovesciando la concezione del «bello assoluto» (Compunctio Aesthetica).

I soggetti di Irrazionali ma coscienti di Matteo Piacenti (Italia) appartengono alla stessa generazione del fotografo, ma vivono storie diverse di cui l’autore si fa narratore. Gli scatti, spontanei e intuitivi, sono frutto di una continua ricerca in cui il soggetto si impone nella voluta essenzialità del fondo nero.

Un viaggio nel Sud-Est asiatico di Francesco Soave (Italia) esprime la ricerca dell’essenza profonda di Paesi quali l’Indonesia, la Birmania e la Thailandia, nelle mille sfaccettature di un eterno quotidiano.

UP20 sarà accompagnato da una serie di appuntamenti di approfondimento collaterali per il pubblico, quali conferenze e incontri con gli artisti, organizzati dal MUSEC in collaborazione con la Società Ticinese di Belle Arti. Il programma sarà comunicato ulteriormente.