Il bar che hanno aperto da poco sulla piazza principale del quartiere ha acceso i mormorii della gente.

Non si sa bene come sia nato. Una mattina se lo sono ritrovato lì, al posto del vecchio vetraio, con un’insegna gialla e le pareti tempestate di fiori.
La signorina che lo gestisce si direbbe una maniaca dell’ordine. Entrando ci si ritrova davanti una parete verde piena di scaffali. Ognuno di questi sorregge una fila di ampolle, sistemate secondo le variazioni cromatiche del vetro. Si dice le abbia avute in regalo dal vecchietto che le ha ceduto il locale. Sul bancone rosso, vassoi pieni di delizie.
” Come fa a far tutto? ” le chiede una signora appena entrata per raccogliere pettegolezzi.
Lei sistema le sedie attorno al tavolino centrale e le sorride.
È una ragazza giovane, la pelle color pesca e due mandorle come occhi. Indossa delle buffe gonne a palloncino, che le accentuano il vitino delicato, e si lega i capelli con foulards colorati.
La mattinata comincia con il profumo dei cornetti al miele e la schiuma dei cappuccini.
Si avvicina al tavolo dove si sono appena seduti un ragazzino con la sorella minore.
” Cosa posso portarvi?”
Ecco, il minuto che intercorre tra la domanda e la decisione dei clienti è fondamentale. Le serve per cogliere qualsiasi indizio utile. Scruta gli sguardi dei diretti interessati, il modo di muovere le mani, i lineamenti dei visi e i colori che hanno deciso di indossare quella mattina.
” Due cornetti alla crema, un succo alla pesca e una spremuta d’arancia. Grazie! ”
La ragazza torna dietro il bancone e mette a fuoco i dettagli afferrati.
Camicetta rosa, salopette di jeans, due trecce disordinate e sguardo curioso.
Maglietta a righe, bretelle di cuoio, occhi color ghiaccio e un taccuino sotto il braccio.
Tornata con il vassoio pieno, i due si stupiscono nel vedere, accanto ai cornetti, dei pacchetti regalo. Si guardano con complicità, interrogandosi se siano davvero per loro. Sono timidi, non osano chiedere.
” Questi sono per voi. ”
La ragazza porge loro i due regali, e li saluta augurandogli una buona giornata.
A giudicare dalla forma, sembrerebbero due libri.
” Libri a colazione ? ” si chiedono i due.
Dopo aver aspettato di rimanere soli, la bambina è la prima a strappare con foga la carta. Si ritrova davanti un libro con la copertina liscia e rosa. ” L’eleganza del riccio”. Un titolo che le suona aggraziato. Sfoglia alcune pagine e avvicina la carta al naso, adora il profumo dei libri nuovi. Inizia a leggere la trama mentre il fratello osserva incuriosito il suo pacchetto blu.
È il suo turno, apre con cura il regalo, facendo attenzione a non strappare la carta. Il suo libro di intitola ” Qualcuno con cui correre “. Impiega un secondo nel leggere l’intreccio, gli piace l’idea di girare per il mondo affidandosi alla corsa di un lupo.
Forse tra qualche anno torneranno a ringraziarla.
Lei per essere andata alla ricerca di istanti, dei sempre nei mai.
Lui per aver corso nel mondo lasciandosi dietro una scia sfavillante.