Identità e arte – Se l’arte incontra personalità uniche e irrefrenabili, il risultato non può che essere indimenticabile. La vita diventa una grande tela su cui dipingere se stessi. 

Ecco chi ha reso l’arte lo strumento più adatto a mostrare la propria personalità:

Marcel Duchamp

La sua personalità provocatoria si riflette interamente nella sua arte. Tramite il ready-made, vuole riproporre oggetti della vita quotidiana in opere d’arte, ed è proprio questo il significato della sua provocazione. La sua famosissima Fontana, un orinatoio rovesciato, sollevò forte sdegno e gli organizzatori di una mostra rifiutarono di esporla. Nel suo originale modo di pensare, l’oggetto quotidiano è reinventato e assume un nuovo valore, un significato opposto a quello reale. Oggettivo e soggettivo si mescolano in un’arte che non è più mostrare competenza, ma scegliere di esprimere le proprie idee, qualunque esse siano.

M.Duchamp, Bicycle Wheel, 1913
M.Duchamp, Bicycle Wheel, 1913
M. Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919
M. Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919
M.Duchamp, Fontana, 1917
M.Duchamp, Fontana, 1917

 

Salvador Dalí 

L’esponente più esasperato e completo del Surrealismo, finisce per diventare prigioniero della sua personalità. Le sue immagini nascono dal turbolento agitarsi del suo inconscio e prendono forma grazie al suo modo di rendere razionale l’irrazionale. La paranoia diventa il modo per far emergere gli elementi caratteristici della sua pittura: le fobie, i tabù, il delirio che si incarna in esseri mostruosi, animali inquietanti, frammenti anatomici e rifiuti di ogni tipo. Un linguaggio artistico molto complesso fatto di forme ambigue dai mille significati. Dalì è unico nel suo genere di forme impossibili perché è stato capace di rappresentare la sua profonda identità dannata.

Salvador Dalì, Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia, 1938
Salvador Dalì, Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia, 1938
Salvador Dalì, Costruzione molle con fave bollite: presagio di guerra civile, 1936
Salvador Dalì, Costruzione molle con fave bollite: presagio di guerra civile, 1936
Salvador Dalì - Salvador Dalí © Halsman Archive
Salvador Dalì - Salvador Dalí © Halsman Archive

 

Jackson Pollock

Promotore dell’Espressionismo statunitense, è un artista sregolato e maledetto che resta vittima dei suoi stessi vizi. Una personalità irregolare e anticonformista  che irrompe con il suo sapiente uso dell’action painting –pittura d’azione – spesso al limite della provocazione. Non ancora trentenne è già gravemente affetto dall’alcolismo e deve sottoporsi a terapie psicoanalitiche, tramite cui ha modo di conoscere le avanguardie europee. Pollock mette a punto la tecnica del dripping, sostituendo il pennello con gocciolature di colori puri su tele o cartoni distesi per terra. Un eterno ribelle che amava ripetere “ogni buon artista dipinge solo ciò che è”.

Jackson Pollock
Jackson Pollock
Jackson Pollock, Blue Poles number 11, 1952
Jackson Pollock, Blue Poles number 11, 1952
Jackson Pollock, Blue (Moby Dick), 1943
Jackson Pollock, Blue (Moby Dick), 1943