Il movimento del mondo è costituito dal divenire di tutte le cose grandi e piccole, oggetti, fiori, corpi, nuvole.
Si svolge su livelli diversi che scorrono l’uno sull’altro, con armonie diverse e dimensioni originali.
La grandiosità lampo delle stelle cadenti, le nubi rapide che rubano il sole, le aquile, i gabbiani, di cui vorremo avere la visuale, le montagne, i grattacieli, i terrazzi panoramici, le linee ferroviarie, i passanti, i passeggini.
Tutti nel grande giro del divenire che si muove.
Ognuno conserva la sua velocità e il suo andamento, in un concerto di piani che si sovrappongono.
Poi, sul piano più basso, c’è lui.

Il bassotto al guinzaglio.

Fiero, dritto, saltellante.
La sua lunghezza lo proietta già in avanti, si sente già oltre. È un corpo in direzione. Questo determina il suo orgoglio canino.
Il fatto che gli altri cani non si accorgano della sua presenza non lo turba.
Il bassotto è impegnato sulla sua corsia.
Le zampe corte e tozze che si muovo in un sincronismo baldanzoso.
Anche il guinzaglio è un dettaglio trascurabile rispetto al suo passo.
Ecco, il dinamismo di un bassotto al guinzaglio è la zolletta di zucchero sciolta nel movimento del mondo.
Piccolo e silenzioso, buffo ed elegante, aggraziatamente canino.
Un corpo che manca di armonia oggettiva, ma che contiene l’eleganza della fierezza.
Dovremmo imparare dal bassotto la consapevolezza di contribuire al grande quadro del movimento.
Sentirci eleganti anche se goffi.
Dettagli in divenire, gemme dinamiche.