I legami più profondi sono fatti d’amore, tutto nasce da lì. Indissolubili da sempre, danza e amore, non si separano mai. Ad unirli c’è un filo invisibile teso all’infinito, che niente potrà mai spezzare.

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Roberto Bolle as Romeo in
Roberto Bolle as Romeo in "Romeo and Juliet" with Alina Cojocaru, Photo by Luciano Romano, Alla Scala Theatre, Milan

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L’arte trae sempre origine da un sentimento e la danza ha scelto l’amore, in ogni sua declinazione. Amore per se stessi, per la vita, per una persona, che passa attraverso gesti e movimenti. Niente può far capire il significato dell’amore meglio di un corpo che senza parlare riesce a dire tutto. Solo la danza ha questa capacità e per questo può raccontare l’amore. È una storia antica, che nasce da un esigenza del cuore, stanco di essere sminuito dalle parole. L’amore, come la danza, è irrazionalità, vertigine, passione e non può, non deve essere imprigionato in schemi fissi. Significherebbe limitare l’illimitato e la danza invece vuole solo libertà.

Andando indietro nel tempo, vediamo che nelle corti italiane la danza era considerata una forma di educazione e corteggiamento. Attraverso regole precise e un ricercato studio di passi e movimenti, i nobili italiani approcciavano le loro dame con l’eleganza del perfetto cavaliere. Traendo spunto dai balli popolari viene trasformata secondo le convenzioni sociali dell’epoca in tecnica di galanteria e atteggiamento nobile, da cui derivò appunto il tipico portamento del danzatore. Nel Quattrocento il mastro di danza divenne la figura più richiesta per istruire signori e giovani aristocratici. Comparvero così anche i primi trattati sull’arte del danzare, ricchi di dettagliate descrizioni su come condurre le danze, citando anche quelle più in voga.

Dall’Italia alla Francia, fu proprio l’amore per la danza a spingere il Re Sole a fondare l’Accademia Reale di Danza per la formazione di ballerini professionisti che si esibissero per lui. Da allora le compagnie di balletto si diffusero in tutta Europa, semplicemente così, da un puro istinto d’amore. Le fiabe più romantiche sono state trasfigurate in balletti d’autore, le più famose storie d’amore raccontate con memorabili passi a due, perché solo la danza può andare oltre il tempo e lo spazio, regalando un attimo di eternità che dura per sempre.

Danza e amore formano un binomio perfetto, una coppia collaudata e duratura sospesa ai confini del tempo. Il danzatore, riveste in quest’ottica un ruolo fondamentale, di collante tra due realtà distinte ma complementari. Non esiste l’uno senza l’altro e vivono in stretta connessione. In punta di piedi verso un sentimento adatto ad essere rappresentato dalla linea di un corpo sinuoso, che muovendosi crea arte e poesia, in una parola danza. Ogni sentimento può liberare energia e trasformarsi in movenze ritmate, ma solo l’amore riesce a creare qualcosa di unico, trovando la sua dimensione perfetta tra pirouettes e arabesque.

La danza sa parlare il linguaggio dell’amore, quello che detta il cuore e la ragione non conosce.

 

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