Fino alla Fine. Il tempo è l’elemento su cui riflette la mostra dell’artista e attivista Guido Segni. Un momento espositivo che racconta la sua visione del tempo, la sua percezione, il modo in cui lo usiamo o potremmo usarlo in un’epoca di forte accelerazione tecnologica, crescente dipendenza dalle macchine e ossessione per il lavoro.

La mostra “Fino alla Fine” verrà inaugurata alle 19:30 di venerdì 1 febbraio  presso Adiacenze, nell’ambito di Art City Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera. È una mostra che induce a riflettere sul rapporto tra arte, lavoro, auto sostentamento e pigrizia e mette in crisi, in ultima analisi, i sistemi di produzione dell’arte indagando lo sviluppo del gesto algoritmico nel tempo e l’importanza di ciò che lascia. La sua traccia.

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Guido Segni, artista e Webdesigner, si occupa di arte e nuovi media dalla fine degli anni ’90, vive e lavora in Italia, all’estero e in Internet nelle intersezioni tra arte, cultura dei nuovi media e allucinazioni digitali. Co-fondatore del gruppo Les Liens Invisibles, ha esposto internazionalmente in gallerie, musei e festival di arte contemporanea e nuovi media. Ha scritto articoli e recensioni per le più note riviste di settore. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Segue laboratori pratici e corsi di formazione legati al mondo della produzione digitale e multimediale. Verba volant, scripta manent (2017)

Analizzando il modo in cui sta cambiando la percezione collettiva del concetto di “automazione“, l’artista si domanda: perché perdere tempo lavorando? Non sarebbe più proficuo se un artista impiegasse quel tempo in altro modo, mentre è una macchina a lavorare per lui? Possiamo misurare il tempo non-lavorativo, che per molti sarebbe tempo perso? Al contempo, una macchina, quanto e come può imparare a fare qualcosa secondo processi di machine learning?

La mostra Fino alla Fine sarà aperta fino al 16 marzo dal mercoledì al sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.