Il saggio Le Corbusier diceva che la costruzione è per tener su e l’Architettura è per commuovere.
Per gli studi di architettura che vi segnaliamo, l’aspetto emozionale del progetto riveste una posizione centralissima. Quattro proposte che vi faranno fare il giro dell’Europa, permettendovi di aprire gli occhi su nuovi tipi di approcci progettuali che forse non avete ancora mai preso in considerazione. Quattro studi d’architettura freschi e giovani che hanno già detto molto e che, a quanto pare, avranno ancora molto da dirci.

Habitat è la parola chiave che regola l’operato di Studio Wok Architetti. L’artigianalità rappresenta l’approccio metodologico e progettuale.
Marcello Bondavalli, Nicola Brenna e Carlo Alberto, cofondatori del gruppo, vantano numerosi premi e pubblicazioni sulle maggiori testate di settore.
Dalla scala residenziale a quella urbana il progetto fa dialogare architettura, design e paesaggio.

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La mutevolezza del mondo come consapevolezza, la multidisciplinarietà come approccio alla progettazione. DWA Design Studio interviene sugli spazi in maniera temporanea o permanente collaborando con le più importanti realtà nel mondo della moda, del design e del luxury. Frederik De Watcher e Alberto Artesani partono da importanti esperienze in giro per L’europa per stabilirsi a Milano mantenendo una visione globale.

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Il pensiero sistemico di OOZE si districa mediante un’indagine sulle connessioni. La convinzione è che il progetto sostenibile sia quello che asseconda il ripristino dei processi ciclici della natura.
Il team viene totalmente coinvolto dai primi step della progettazione fino alla produzione e questo da loro modo di comprendere profondamente i concetti estetici, materici e spaziali dell’architettura.

Quello formato da Maria Charneco, Alfredo Lèrida, Guillermo Lòpez e Anna Puiganjer è un team speciale. I quattro svolgono individualmente professioni accademiche, editoriali e di ricerca e si uniscono per progettare. A Barcellona lo spirito di collettività di Maio Architects unisce i membri del gruppo e li spinge a sorprendere (e sorprendersi) con percorsi di ricerca e progettazione decisamente fuori dagli schemi.