“La mia ricerca è incentrata sul linguaggio, sulle istruzioni per l’uso e sulla memoria”, così Luana Perilli, artista nata a Roma nel 1981, descrive il suo lavoro, espressione di diversi linguaggi artistici: dal video alla scultura, dalle installazioni ad animazioni e progetti site-specific. Il suo interesse focalizza fin dagli esordi oggetti d’uso quotidiano, i quali, attraverso la sua percezione, divengono portatori di nuove relazioni sentimentali, e messaggeri di un passato di cui conservano la memoria. L’artista è una delle protagoniste del progetto “SEIEMEZZA.Le periferie dell’arte” che sta avendo luogo presso il Centro Culturale Elsa Morante in Roma, ed in questa occasione si è così raccontata a The Walkman:

Cos’è per te l’arte e che ruolo ha nella tua vita?

L’arte è un settore di ricerca che mi permette da sempre di manifestare la mia curiosità e ficcanasare in vari ambiti dello scibile. E’ per me sopratutto un forte esercizio per mantenermi in uno stato di apprendimento e meraviglia costante.

Articoli d’arredo, porzioni  di ambienti domestici, oggetti d’uso quotidiano e di apparente banalità hanno incontrato il tuo estro divenendo così opere d’arte. Da dove nasce la tua ispirazione? Cosa vuoi comunicare?

Il mio interesse è sempre stato nelle alterazioni e suggestioni percettive e nelle strutture del pensiero che si manifestano anche nelle cose più semplici. Mi è sempre interessato come alcuni elementi riescano a risalire ad una più vasta memoria collettiva, come alcuni fatti minimi e anche privati vadano poi a innescare relazioni con le scienze, la politica, la socialità e l’immaginario delle masse.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

In Questo momento mi trovo a Berlino dove sto raccogliendo materiale per una nuovo progetto sull’appropriazione collettiva del residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale.

Quale sarà il tuo apporto al progetto “SEIEMEZZA. Le periferie dell’arte” ? Quali opere presenterai?

In mostra ci sarà “Orfano di 7 anni con amico immaginario” un’installazione del 2010 in cui due comodini sono assemblati insieme e si muovono con reciprocità:  uno attraverso un motore che apre il cassetto come per cercare l’altro e l’altro attraverso la crescita di alcune piantine di fagioli.

The WalkMan si è posto l’obiettivo di rivelare i giovani talenti del panorama italiano, come te. Che cosa suggeriresti a chi ha deciso di investire  la propria vita nell’arte e di scommettere sulla propria creatività?

A chi ha deciso di ricercare nelle arti o anche in altri settori, consiglierei di evitare assolutamente di pensarlo come un “investimento” o una “scommessa” riducendo la propria passione ad una moneta di scambio o un qualunque prodotto da consumare. Piuttosto incoraggerei chiunque a viverlo come un percorso personale di crescita e attenzione verso le cose, un percorso che può e forse deve relazionarsi con una società che sta cambiando e ha necessità di riappropriarsi di un dialogo sincero con la dignità antica del fare materiale, dell’invenzione, e della condivisione. E questo credo sia comune a chi ha intrapreso un percorso di un certo tipo, indipendentemente dal fatto che si tratti di arti, scienze, artigianato, economia o agricoltura.