Installazioni en plein air – Imparentata con scultura e Land Art, l’installazione è un’opera costituita da diversi elementi disposti in uno spazio. Artisti di tendenze diverse hanno scelto questo mezzo espressivo, a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il suo successo cresce esponenzialmente, specie a partire dagli anni Ottanta.

Negli ultimi anni, installazioni temporanee e permanenti sono progettate site-specific. Ciò significa che vengono progettate appositamente per uno spazio particolare. Il contesto ospite, dunque, è attivamente coinvolto nel significato dell’opera.

Le installazioni en plein air, negli ultimi anni, riscuotono un successo trasversale. La loro caratteristica prima è la centralità del fruitore nel tessuto intrinseco dell’installazione. Questa viene pensata, progettata e costruita per sollecitare o modificare la percezione della collettività degli spettatori-fruitori. Il fattore ambiente, poi, è indispensabile, poiché l’installazione en plein air interagisce con esso. L’ambiente, dunque, ne determina il significato e la porta a compimento. L’installazione appare oggi come opera totalizzante: necessita di essere contestualizzata, per cui assume un peso nell’arte, nell’architettura, nel design e nell’ambiente.

Di seguito, cinque esempi di installazioni en plein air visibili nel mondo, adesso.

Roma, Fendi e Penone

La maison di moda romana si conferma come principale mecenate dei più significativi interventi culturali nella Capitale. Ultima opera che Fendi ha promosso è Foglie di pietra dell’artista Giuseppe Penone. Dopo la doppia personale dell’artista, ospite alla Gagosian Gallery e al Colosseo Quadrato, vedremo l’installazione permanente di fronte alla facciata di Palazzo Fendi a Via del Corso. Foglie di pietra consiste in due alberi di bronzo che intrecciano i rami. Tale intreccio ospita, a cinque metri da terra, un blocco di candido marmo scolpito. La poetica dell’opera è tutta romana. La scultura in sé rievoca il topos della rovina intaccata dalla vegetazione. La location controbilancia ed è pendant visivo ideale della Barcaccia del Bernini collocata ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Se la scultura è decisamente contemporanea, il suo rapporto scenografico con le architetture esistenti è debitore di soluzioni urbanistiche tipiche della Capitale.

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Foglie di pietra, antistante Palazzo Fendi al Corso

Venezia, in occasione della 57° Biennale Arte

In occasione dell’apertura della 57° edizione dell’universalmente nota Biennale d’arte, Venezia si fregia di diverse installazioni che impreziosiscono il volto della città lagunare. La svettante The Golden Tower, di James Lee Byars, esemplare di installazione non-permanente. La torre, infatti, è stata ideata nel 1990 per tutt’altro spazio, una mostra al Martin-Gropius-Bau di Berlino. Poi, Support di Lorenzo Quinn, che ha un intento provocatorio e di denuncia. Due avambracci escono dall’acqua della laguna come a sostenere l’hotel Ca’ Sagredo. Le mani che reggono l’edificio vogliono essere un richiamo per la tutela dei beni culturali, sempre più vulnerabili ai cambiamenti climatici e al decadimento provocato dal tempo.

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The Golden Tower
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Support

New York e l’arte pubblica 1 | Anish Kapoor

Ultimamente, New York ha riscoperto il piacere dei suoi spazi condivisi e delle sua aree verdi. I newyorkesi, in primavera, apprezzano sempre più l’abitudine europea delle passeggiate. Le associazioni della Grande Mela rispondono dunque con operazioni di arte pubblica, per i cittadini. Public Art Fund – in tale contesto – ha promosso la creazione di un’installazione di Anish KapoorDescension è collocata nel Brooklyn Bridge Park. Questa suggestiva installazione, peraltro, è stata visibile in precedenza a Parigi e a San Gimignano. Consiste in un vortice liquido, che invita lo spettatore a riflettere sui reconditi dell’animo e sull’ambiguità della materia. Sempre Public Art Fund, a ottobre, patrocinerà una mostra dell’artista Ai Weiwei che comprenderà delle installazioni en plein air.

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Descension
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Descension, vista nel contesto del Brooklyn Bridge Park

New York e l’arte pubblica 2 | Jeff Koons

Sempre New York, e sempre in un contesto di arte dedicata alla fruizione della collettività, è pronta a ospitare un’altra grande opera all’aperto. Si tratta di Seated Ballerina di Jeff Koons. La location per la scultura è la piazza antistante il Rockefeller Center. Con i suoi quasi 14 metri, collocata su una base di 2, giganteggerà tra i grattacieli del complesso commerciale. Sarà sorprendente il binomio tra la delicatezza del soggetto, intento ad allacciare una scarpetta, e l’eccesso della sua misura. Koons ha spiegato che la sua ballerina vuole essere una rappresentazione contemporanea della femminilità. Priva di implicazioni concettuali, si pone come emblema di una Venere – icona assoluta di bellezza – di suprema modernità.

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Seated Ballerina, con i grattacieli del Rockefeller Center sullo sfondo

Chicago e il suo fagiolo permanente

Cloud Gate, di Anish Kapoor, è l’esempio migliore di opera site-specific che soddisfa la natura dell’installazione per antonomasia. È soprannominata con affetto dai cittadini e dai media The Bean, per via della sua forma che ricorda un legume, ed è sita nel Millennium Park di Chicago. Kapoor si è ispirato al mercurio liquido, per il design di questa scultura. La superficie levigatissima riflette, distorcendolo, lo skyline della città. I fruitori, oltre a passeggiarle intorno, possono porsi sotto l’arco della scultura, che – se non bastasse – riserva ulteriori sorprese. Qui, infatti, si trova l’omphalos (ombelico, in greco) una sorta di camera concava che moltiplica e deforma i riflessi. Al di là della lettura critica e filosofica dell’opera, che come ogni altra di Kapoor presenta più livelli di comprensione, Cloud Gate soddisfa appieno l’idea di installazione en plein air.

 

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Cloud Gate
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Cloud Gate, affollata dai turisti

Il successo dell’opera d’arte visiva che si sviluppa come installazione rende necessario un cambiamento nella cognizione degli spazi museali. Avviene, pertanto, nei musei che ospitano collezioni di arte contemporanea, una riflessione sull’architettura che possa ospitare le installazioni mantenendo la loro semantica nel dialogo con lo spazio circostante.

Otterlo, Paesi Bassi

Come già affermato, la spazialità entro cui si manifesta l’installazione artistica è un elemento fondamentale. Tale concetto di spazialità, a partire dagli anni Sessanta, esula i musei dal confinarle esclusivamente in un ambiente chiuso. L’esempio migliore di questa tendenza è il Kröller-Müller Museum a Otterlo, nei Paesi Bassi. Già nel 1961, infatti, il museo si dotò di un ampio giardino delle sculture. Le installazioni en plein air qui ospitate rovesciano il rapporto spazio chiuso-giardino. Lo spazio aperto, coi suoi confini sfumati, non è più appendice dell’edificio museale: diviene esso stesso spazio museale.

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L’ingresso del museo
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Una veduta del giardino delle sculture

Hakone, Giappone

Al 1969, invece, risale l’apertura del primo museo completamente all’aperto. Si tratta dell’Hakone Open Air Museum, in Giappone. La sede permanente delle più di cento tra opere d’arte e installazioni, consiste dunque nello spazio aperto dei suoi giardini. La necessità di definire il museo come spazio chiuso, confinato da un’architettura, viene adesso superata. Vi sono – è vero – anche cinque sale interne, ma la loro funzione espositiva è marginale. Ospitano attività ricreative e didattiche, anche per bambini. Il punto nevralgico, ad Hakone, è lo spazio aperto. Tale spazio è caratterizzato da un unicum visivo tra opera, concetto di musealizzazione e architettura del  giardino che sconfina nel paesaggio circostante. 

Da questo momento in poi, in effetti, saranno sempre più gli esempi di installazioni en plein air che interagiscono con spazi aperti e paesaggi naturali, a loro volta esaltati dall’opera d’arte. Tali spazi vengono elevati a musei a cielo aperto grazie alla presenza dell’opera, ma nel contempo anche i musei subiscono un ripensamento nella concezione dei propri spazi, nonché della propria stessa natura.

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Veduta degli spazi dell’Open Air Museum, Hakone
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Sculture nello spazio espositivo
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Unicum visivo di opera, spazio espositivo e paesaggio circostante