Giovani Creativi è la celebrazione del giovane talento italiano under 30. Un progetto realizzato da under 30 e rivolto alla loro generazione.

Giovani Creativi vuole raccontare un’Italia fatta di talento, dimostrare la ricchezza del nostro Paese puntando i riflettori sulle più giovani eccellenze. Un progetto strutturato su più livelli: comunicativo, fotografico, biografico, editoriale ed espositivo. E ancora: un progetto di scambio ed interazione, un monito di coraggio per una generazione ambiziosa. Per mostrare chi ce l’ha fatta, per invogliare a mettersi in gioco, per dare luogo a un senso di appartenenza ormai necessario. Per dimostrare che la creatività ha forma e volto ed è il valore del futuro.

Un progetto di ricerca che ha sondato 13 categorie differenti e intercettato chi le ha innovate, rinnovando i processi e la tradizione. La selezione dei Giovani Creativi offre così 13 artisti, professionisti e realtà under30 su cui puntare. 13 rappresentanti della nuova generazione a cui ispirarsi. 

Scopriamo i loro nomi e le loro storie. Ritratti a cura di Simone Galli.

Giovani Creativi: Arte – Emiliano Melchiorre, Roma 1994.

Dopo il diploma artistico e un Erasmus in Germania, Emiliano si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti. Segue la sua passione fino a partecipare nel 2016 al corso “Art & Activity: Interactive Strategies for Engaging with Art” tenuto dal MOMA e nello stesso anno diviene membro dell’International Association for Philosophers (ISFP).

L’attività artistica di Melchiorre è fitta ed eterogenea, un percorso sperimentale e sensoriale inarrestabile, che riflette tematiche sensibili. Partecipa a diverse mostre e viene selezionato come giovane eccellenza nell’arte contemporanea per 16/13 al Macro, vincendo il Talent Award.

Una produzione artistica che spazia liberamente: lavori di grafica, intrecci e produzioni video. Nelle opere di Emiliano ricorre una continua ricerca dell’identità e della metodologia più adatta alla comunicazione, in un’incessante sperimentazione.

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Giovani Creativi, Fotografia – Sara Lorusso, Bologna, 1995.

Durante gli anni del liceo scientifico riceve in regalo la prima macchina fotografica, di cui fa inizialmente un uso semplice. In seguito capirà la sua vocazione e si iscriverà alla scuola di fotografia Spazio Labò di Bologna, proseguendo poi gli studi all’Accademia di Belle Arti.

Sara ama il suo corpo e quello degli altri, ne indaga le forme e le sensazioni: ognuno differente, con la sua storia da raccontare. Da qui l’importanza sensoriale nella ricerca fotografica di questa giovane artista, producendo progetti che hanno riscosso molto successo tra il pubblico, come Bologna lovers e I’m on my period.

Due successi che raccontano intimità, che mettono e si mettono a nudo in modo delicato, sensuale e naturale. Questa la filosofia quasi epidermica di Sara Lorusso, affiancata dalla ricerca visiva e sensoriale affidata all’elemento naturale, caratteristico delle sue opere.

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Giovani Creativi, Street Art – ROBOCOOP, Roma/Bologna, 1992.

ROBOCOOP è il progetto di arte urbana curato da una coppia di architetti-fotografi.  Formatisi entrambi al liceo classico, ROBOCOOP nasce proprio dall’incontro dei due studenti alla Facoltà di Architettura, che iniziano a muoversi nel campo artistico della street art in modo autonomo.

Il duo partecipa a May.BRome, curata da NUFactory; nel 2015, partecipa ad Art-On, Festival di arte pubblica a Cascina e alla Residenza Artistica “BoCS Art” a Cosenza. Nello stesso anno viene invitato a Torino per Shit Art Fair. Nel 2017 realizza la prima personale, dal titolo “Innesti”, al Popping Club a Roma ed è ospite del Fuorisalone alla Milano Design Week. Nel 2018, partecipano ad Unfolding Pavilion, padiglione pop-up in occasione dell’apertura della Biennale d’Architettura di Venezia.

Il collettivo si inserisce nel contesto urbano della città con affissioni di carta blueback che reinterpretano pitture classiche attraverso inserimenti contemporanei. ROBOCOOP mescola differenti tecniche, dalla composizione digitale alla fotografia, dal disegno alla geometria descrittiva, attraverso la poster art.

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Giovani Creativi, Moda – Maria Vittoria Paolillo, Roma, 1990.

Passione e tradizione per le pietre preziose: Maria Vittoria fa sua questa eredità. Dopo gli studi in gemmologia, dà vita a un brand personale: MVP. Questa scelta sancisce un distacco dal lavoro di famiglia, che contempla esclusivamente preziosi, per poter operare su materiali più accessibili e studiare forme nuove, in armonia con la sua visione creativa.

Una scommessa dettata dalla passione, il coraggio di lasciare una via battuta da 180 anni di tradizione familiare, portano Maria Vittoria, dopo le prime fatiche iniziali, a un successo mondiale. Successo che la consacra, facendo comparire i suoi lavori sulle più importanti testate del settore. Recente e rivoluzionaria è la collaborazione con Trussardi, per cui MVP ha disegnato i gioielli per le modelle durante le sfilate della Milano Fashion Week.

Alla base di questo consenso, una filosofia ben precisa: la ricerca del prodotto che sia per sempre. Una chimera forse, oppure un oggetto che rappresenti le donne e le faccia sentire autentiche, a loro agio in ogni occasione, ogni giorno. Una ricerca ambiziosa fatta di linee essenziali e grintose.

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Giovani Creativi, Design – Sara Ricciardi, Benevento, 1990.

Agli studi classici di Sara sarebbero dovuti seguire quelli di Economia a Roma, invece la curiosità ha dettato il suo percorso. La scoperta della NABA è stata la rivelazione dell’amore viscerale per il Design, una passione che va oltre la tecnica e la forma, sconfinando nel flusso di coscienza.

Flusso che ha condotto la Ricciardi a produrre non semplici collezioni di design ma vere e proprie riflessioni, ricerche semantiche. Risultato di questo lavori sono stati progetti come Peso Specifico, Quid, Natura Morta e la co-creazione de LA LATTONERIA. Esperimenti trasversali estremamente differenti, indagatori, spiazzanti nella loro semplicità autentica.

Questo il filo conduttore di un lavoro prima mentale, sensoriale, emozionale, poi tecnico. I progetti di Sara Ricciardi intercettano genialità nella loro semplicità, traggono la loro essenza dalla storia di vita della loro ideatrice, dalle contaminazioni, dai flussi continui o lampanti di idee, intrecci, interessi. Tutti accomunati dal profondo rispetto della materia e della storia di ogni scelta progettuale.

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Giovani Creativi, Architettura – Stefano Belingardi Clusoni, Milano, 1987.

Stefano si diploma all’Accademia di Architettura di Mario Botta ottenendo il premio SIA come miglior progetto. Durante gli studi lavora a Barcellona da EMBT e a Milano da CZA. Nel 2010 lavora nello studio di Daniel Libeskind e nel 2011 ancora con EMBT in Cina. A soli 26 anni Stefano fonda lo studio BE.ST, oggi riferimento di progetti internazionali.

Stefano, ancora all’università, vince il concorso indetto da Casabella Giovani architetti che grattano il cielo, con la proposta di un grattacielo. Il primo progetto è una sfida delicata: l’ampliamento di una penthouse in un edificio storico di Berlino. Da questo momento, il pubblico di BE.ST si fa internazionale. Londra, Shanghai, Berlino, Lisbona, Panama. A trent’anni Stefano gestisce e coordina un giovanissimo team in giro per il mondo.

L’Architettura di Stefano non è semplicemente bella: è funzionale, realizzata a partire dalla struttura che sapientemente viene gestita assumendo valenza espressiva. I progetti di BE.ST sono totali, pensati in tutto, forti di tecnica e sensibilità, solidi ed armoniosi.

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Giovani Creativi, Imprenditoria – Federico Schiano Di Pepe, Roma, 1988.

Federico si laurea in giurisprudenza a Roma Tre e prosegue gli studi a Berkeley, alla University of California. Nel 2013 fonda, insieme al fratello Filippo, CoContest, la prima piattaforma online dedicata all’interior design e al rinnovo degli spazi. Piattaforma che crea un mercato globale di libera concorrenza attraverso la proposta dei propri progetti, rivoluzionando così il mercato dell’architettura. Oltre 35 mila designers hanno aderito a CoContest, fin da subito inserita nel programma di accelerazione di 500 startup della Silicon Valley, divenendo nel 2015 la migliore startup di sharing economy.

Oggi CoContest ha sede legale in California ed è appoggiata da notevoli investitori per più di un milione di dollari, mentre Federico è stato inserito nella classifica di Forbes tra gli under 30 più influenti nell’ambito di e-commerce e retail. In Italia, invece, il fratello è stato sospeso dall’Ordine degli Architetti in seguito a un’interrogazione parlamentare voluta proprio da architetti e designers che si sono appellati all’Antitrust. A partire da Marzo 2017, Federico Schiano Di Pepe è uno degli imprenditori facenti parte dello Young Entrepreneur Council (YEC).

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Giovani Creativi, Architettura del Paesaggio – Gnomone, Roma, 2013.

Gnomone, studio giovane e promettente, è fondato a Roma da Federica Andreoni, Mattia Biagi, Annachiara Bonora, Valeria Lollobattista, Marco Mondello e Valerio Socciarelli. Una realtà eterogenea con figure differenti che arricchiscono, con il loro contributo, un lavoro collettivo, capace di affrontare questioni progettuali su più livelli. Gnomone studia la relazione dell’architettura tra spazio pubblico e fattore umano.

Tra i lavori dello studio: Demanio Marittimo km278 presentato nel 2017 alla Biennale dello Spazio Pubblico, Apport Plus Apport per Europan13 di Varsavia, XL Tverskaya per il progetto della città di Mosca. Recente è il premio FANOI di Potenza con il progetto dell’installazione Favilluzza per il Città Cento Scale Festival e il progetto Undergrowth, premiato come Winner per l’area di Piarcoplein ad Amsterdam a Europan14.

Punto di riferimento di Gnomone è la coerenza. Qualità costante dell’attività progettuale dello studio, che opera tra architettura degli edifici e dello spazio pubblico e del paesaggio. Strumenti differenti, visioni molteplici legate da un’unica attitudine progettuale che è rivolta a definire i nuovi spazi in maniera unitaria.

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Giovani Creativi, Musica – Merk & Kremont, Milano, 1992.

Federico Mercuri e Giordano Cremona iniziano a collaborare da quando, diciottenni, sperimentano e mischiano i loro generi musicali, dando vita ad uno stile groovy house che li ha portati a diventare protagonisti della scena Dance ed EDM internazionale. Dal 2014 sono stabilmente presenti nella classifica dei migliori 100 DJ del mondo stilata da DJ Mag.

Esordiscono vincendo il Talent Pool della Spinnin’ Records con la traccia Underground. Da quel momento diversi successi, producendo Tundra, suonata in anteprima da Fedde Le Grand all’Ultra Music Festival, e Zunami, prodotta da Nicky Romero. Successivamente arrivano le collaborazioni con Dannic, Volt&State e Fedde Le Grand. Il loro sound diventa familiare anche in Italia grazie a Sad Story, uno dei brani più trasmessi dell’estate 2017, e si afferma definitivamente con Hands Up nel 2018.

La loro musica unisce pop, hip hop e drop potentissimi ricchi di groove. Merk&Kremont sono capaci di spaziare senza problemi dalle tracce da dancefloor alle canzoni pop con un gusto trasversale e fresco. Da sempre lavorano anche come producer collaborando con artisti di tutti i generi come Il Pagante e Rovazzi. Hanno preso parte ai più noti festival di musica dance, ottenendo ottimi riscontri nel mercato asiatico.

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Giovani creativi, Letteratura – Giacomo Mazzariol, Castelfranco Veneto, 1997.

Giacomo a soli diciannove anni realizza il suo primo libro: Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni, che ha un cromosoma in più. Un libro che parla in modo leggero della sindrome di Down, di come viene affrontata da un fratello che capisce solo con il tempo il valore di vedere il mondo con occhi diversi.

Un video virale su Youtube, The Simple Interview, ha portato alla proposta di Einaudi per la stesura del libro. Un successo italiano e internazionale che ha reso Giacomo un giovanissimo e promettente scrittore, capace di veicolare un importante punto di vista.

Mazzariol ha partecipato al progetto Generazione Z, che lo ha fatto viaggiare in oltre 150 scuole italiane per raccogliere i racconti della nuova generazione. Ha in cantiere la trasposizione cinematografica del suo primo libro. Come membro del Collettivo Grams, gruppo di giovani sceneggiatori, è autore di Baby, nuova serie Netflix.

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Giovani Creativi, Danza – Simone Nolasco, Roma, 1993 e Virginia Tomarchio, Catania, 1997.

Simone già a nove anni frequenta la scuola di danza, la prima di una lunga serie: dalla Royal Accademy School of London al New York City Ballet, oltre alle numerose Masterclass. Esibizioni di spessore lo hanno portato ad esprimersi al Forest National di Bruxelles e lo Ziggodome di Amsterdam, agli MTV EMA, fino ad arrivare ai programmi televisivi. Amici, su tutti.

Virginia danza fin dall’età di dieci anni per poi proseguire il suo percorso in direzione di questa passione. La sua carriera prende letteralmente il volo con la vittoria di Amici 2015. In seguito esordisce al Teatro dell’Opera di Roma e al Theatre Kie, e diviene con successo la protagonista femminile del Flying Steps, inaugurando una nuova fase artistica.

Simone e Virginia hanno un amore profondo per la danza, elemento e veicolo emotivo ed espressivo, l’essenza che trasforma il loro modo di comunicare. Una visione autentica, nella ferma convinzione che danzare non sia finzione ma atto creativo sincero.

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Giovani Creativi, Cinema – Angela Curri, Locorotondo, 1993 e Giuseppe Spata, Ragusa, 1993.

Angela scopre la sua vocazione per la recitazione da bambina. Dopo aver partecipato a  Lo Zecchino d’Oro, si presenta ai primi casting per provini cinematografici. Nel 2003 il suo primo ruolo per il film Nel mio amore, poi la prima fiction, Edda, nel 2005 fino ad arrivare al successo con l’interpretazione di Bea in Braccialetti Rossi e la collaborazione con Pif nella serie La mafia uccide solo d’estate.

Giuseppe nel 2012 comprende la sua vocazione e decide di studiare recitazione e completa il suo intenso percorso alla Open session presso la Guildhall school of music and drama di Londra. Muove i primi passi nel teatro e con uno spot televisivo per la Rai. Segue la prima esperienza al cinema in Soldato semplice per poi approdare in televisione con Come fai sbagli e La mafia uccide solo d’estate.

I due giovani attori hanno dedicato la loro vita a un unico credo: la recitazione. Una dimensione complessa e sfaccettata che non può prescindere da ogni forma di arte e conoscenza, eclettismo e cultura allo stato puro.

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Giovani Creativi, Cucina – Tiziano Palucci, Roma, 1991 e Mirko Palucci, Roma, 1989.

Tiziano e Mirko sono due fratelli che affrontano percorsi differenti: la cucina l’uno, la sala l’altro. Dopo una solida formazione, un punto di incontro: l’idea di Barred, il loro progetto culinario. Un locale di qualità, con un’offerta singolare, forte di scelte che non ammettono compromessi. Una scommessa su sé stessi che porta i due fratelli al successo.

Una cucina e un’offerta culinaria minimale, intesa come essenziale e pura. Forte della tradizione e visionaria attraverso tecniche innovative, composizioni ed abbinamenti come vere opere d’arte. La filosofia dei fratelli Palucci è ben chiara, la loro tecnica e il loro estro nei rispettivi ambiti, indiscusso. Si crea così una cucina totale, fatta di equilibri, abbinamenti e cura per ogni dettaglio.

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