I Freschi Lazzi e Spilli sono tornati. Dopo un lavoro in studio di due anni presentano il nuovo disco Bambini con la barba.

 

Chi sono i Freschi Lazzi e Spilli? Semplicemente un gruppo di amici lucani che tra risate e battute hanno deciso, 7 anni fa, di creare un gruppo che rappresentasse la loro esuberanza e la loro sottile ironia. L’ultimo lavoro (al quale ha partecipato anche il noto batterista Marcello Surace) è Bambini con la barba, il risultato di due anni di lavoro in studio.

Si tratta di un viaggio divertente e scanzonato, in 10 brani e 2 bonus tracks, ma attento alle azioni quotidiane che ognuno, a modo suo, affronta. Un disco che si definisce “pop”, e che vuole far riflettere su azioni scelte e dubbi, molte volte sottovalutati, ma che hanno mille risvolti.

 

Energia e simpatia caratterizzano il lavoro di Alessandro Freschi (voce), Federico Falasca (chitarre), Gianmarco Giosa (Basso), Luca Cappelli (tastiere) ed Andrea Pergola (batteria), che qui raccontano se stessi ed il disco tramite il loro cantante:

 

Il vostro ultimo cd s’intitola: “Bambini con la Barba”. Un ossimoro molto particolare che gioca tra l’infantile e l’adulto. Come mai avete scelto proprio questo nome?

È una frase contenuta all’interno della canzone: “Cose che non voglio”. Ad un certo punto il testo dice: “sono un bambino con la barba lunga, sono un drago”. Abbiamo deciso di mettere bambini con la barba come titolo sia per questo richiamo, sia perché rappresenta il nostro spirito. In fondo siamo dei bambini mai cresciuti. Inoltre il disco ripercorre quelle che sono le conseguenze quando nel mondo degli adulti ci si lascia andare a dei capricci o si affrontano paure, o felicità esagerate come solo i bambini possono provare.

 

Il primo singolo estratto dal cd è: “Quando una canzone non basta”. Come nasce e qual è il suo significato?

Ci piaceva l’idea di qualcosa che parlasse a modo suo dell’inutilità delle canzoni. “Quando una canzone non basta a dire tutto quello che c’è in testa, scappo ho parcheggiato in divieto di sosta”, sta a significare che se non ti posso dedicare una canzone, è perché ci sono cose che non ti posso dire. Allo stesso tempo, te la potrei dedicare, ma non ti sto dicendo quello che in realtà ti voglio dire. In qualche modo è una parodia di cose che abbiamo fatto anche noi.

 

Da sinistra: Luca Cappelli, Federico Falasca, Alessandro Freschi, Andrea Pergola e Gianmarco Giosa
Da sinistra: Luca Cappelli, Federico Falasca, Alessandro Freschi, Andrea Pergola e Gianmarco Giosa
Copertina di Bambini con la barba
Copertina di Bambini con la barba
Firma del gruppo
Firma del gruppo

 

Nel disco è presente anche un singolo inedito “Abbraccialo per me”, che avete composto per il film di Vittorio Sindoni. Ora siete inscritti alla nomination del David di Donatello per la miglior canzone originale. Come ci si sente?

È molto inaspettato e stimolante. È la prova di come non esistono compartimenti stagni. La musica non si fa solo nei classici modi. In questo caso abbiamo avuto una grande soddisfazione musicale dal cinema. Insomma non ci sono celle isolate, è tutto collegato.

 

I Freschi Lazzi e Spilli gioca molto sull’autoironia, sulla freschezza e suoi ritornelli che s’inculcano in testa. Come siete riusciti a trovare una vostra identità prima come gruppo e poi come musicisti?

 È una cosa che è venuta da sé e che è cresciuta nel tempo. Noi siamo così. L’autoironia è una questione molto live, le battute che facciamo non sono mai preparate. Una nostra prerogativa è il fatto di non prenderci sul serio e se c’è la canzone che lo fa va bene. Se invece, ce n’è una più romantica o seriosa, alla fine arriva quel qualcosa, quella virgola che ci fa dire: “ragazzi comunque stiamo scherzando”. Fa parte di noi e del nostro modo scherzare su tutto. Alle volte più sono serie le cose e più è istruttivo scherzarci sopra.

 

Il gruppo al completo
Il gruppo al completo
Navicella dei Freschi Lazzi e Spilli
Navicella dei Freschi Lazzi e Spilli
Abbraccialo per me dei Freschi Lazzi e Spilli
Abbraccialo per me dei Freschi Lazzi e Spilli

 

Un punto di forza ed un debole dei Freschi Lazzi e Spilli.

Punto forte è lo scrivere canzoni d’autore che non ha paura di essere troppo pop. La nostra sfida, ed è una tendenza, è quello di fare canzoni pensate, ma il più digeribili e leggere possibile. Sul libretto del nostro cd c’è scritto che si tratta di un album pop. Forse non lo è pienamente ed è questo forse il difetto. Il nostro pregio è il tendere verso il pop conservando, però, la nostra identità. Fare del buon pop è difficile, così come rendere una canzone molto semplice all’ascolto. Il nostro difetto è di non essere riusciti ancora completamente in questo intento.

 

The WalkMan ha come obiettivo quello di scovare e mettere in luce giovani talenti ed artisti che credono nelle proprie idee. Cosa consigliate a chi, come voi, ha deciso di investire la propria vita nella creatività?

Il consiglio è quello di farlo soltanto se ci si diverte. Se lo fai con rabbia non credo che vada bene. Credo che seguire la creatività sia una cosa che debba fare piacere, altrimenti non ha senso. Non è costruttivo insistere o martellare sul proprio lavoro. Noi, ad esempio, non insistiamo, non siamo testardi solo perché abbiamo un obiettivo da raggiungere. In mese in mese, in giorno in giorno facciamo quello che ci va di fare. Naturalmente suonando si prova sempre a fare meglio e si prova ad arrivare sempre più in alto. Questo perché più che l’obiettivo ci piace il viaggio per arrivarci. In realtà il traguardo che ci si pone è un po’ una scusa.

 

Divertire divertendosi è l’obiettivo dei Freschi Lazzi e Spilli, che con un occhio guardano scherzosamente la realtà, ed un’altro invitano, nel profondo, a riflettere su se stessi.