Sara Lorusso – Giovane e promettente fotografa bolognese, Sara Lorusso ha scelto di penetrare la femminilità e svelare temi da sempre considerati tabù.

Alla ricerca di sè, dell’io più profondo, senza filtri e inibizioni. Per Sara Lorusso la donna e il suo corpo hanno un peso specifico. E contano, molto più di quanto si possa pensare.

 

Sara, parlaci un po’ di te: come ti descriveresti e come sei realmente, oltre il ruolo di fotografa? Come nasce la tua passione e qual è stato il tuo punto d’inizio?

Sono nata a Bologna nel 1995 da una mamma e un papà fantastici. Abito con loro e le mie due gatte. Non sono mai stata brava a descrivermi. Alle elementari non prendevo mai più di ‘buono’ o ‘bene’ alle descrizioni.  Quando ho un’idea in testa devo realizzarla assolutamente. La mia passione nasce un po’ per caso. Ho ricevuto la prima macchina fotografica per il mio compleanno e, come tante ragazze, ne ho fatto un uso semplice. Dopo la fine del liceo mi sono iscritta ad una scuola di fotografia: Spazio Labò. Lì è nato quasi tutto. Ho davvero scoperto un mondo e da quel momento ho deciso di non abbandonarlo più. Attualmente studio all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Le tue fotografie parlano di sessualità ed esplorazione di se stessi: perché la tua arte è incentrata su questi temi?

Mi è sempre piaciuto fotografarmi. Amo molto il mio corpo e quello degli altri. Penso sia un soggetto che abbia bisogno di essere raccontato. Ognuno è diverso e ognuno ha il proprio corpo.

Specchi, petali, frutta, cactus: come scegli gli oggetti che rappresenti? Perché utilizzi la fotografia analogica?

Li scelgo se attirano la mia attenzione. Osservo le forme, i colori, li tocco! Il tatto e la vista sono due sensi essenziali per i miei lavori. Penso che le mani siano il prolungamento della mente, perciò è essenziale utilizzarli assieme. Poco tempo fa ho letto in un saggio che Moholy Nagy, quando insegnava alla Bauhaus, era solito dare ai suoi studenti dei giochi o degli oggetti da toccare, scomporre e ricreare. Egli sosteneva che, dopo aver fatto ciò, loro sarebbero stati in grado di creare qualcosa di veramente personale, sapendo già che materiali utilizzare.
La fotografia analogica è riuscita a completare, per ora, la mia ricerca estetica. È quel qualcosa che mancava nei miei lavori.

La donna ed il suo corpo, la femminilità e il gioco di metafore sono la chiave di lettura del tuo modo di fotografare: pensi sia importante sapersi “mettere a nudo”? Hanno mai criticato la tua arte senza filtri?

È importante mettersi a nudo, ma bisogna essere consapevoli per cosa lo si fa e per chi.
Nel mio lavoro sul ciclo mestruale sono stata criticata spesso perché mostravo delle immagini con il sangue vero. Hanno detto che fosse di cattivo gusto ma non ci ho dato troppo peso.

Tra i tuoi ultimi lavori c’è Bologna lovers: di cosa si tratta e come hai intrapreso questo progetto?

Bologna Lovers è nato dai miei autoritratti. Tra essi c’è sempre una foto che mi ritrae con il mio lui. Fa parte della mia quotidianità e lo considero una grande forza per me. A modo nostro ci completiamo. Così ho deciso di intraprendere questo viaggio e fotografare anche altre persone per vedere cosa sarebbe potuto saltare fuori. Bologna Lovers è la necessità di avere qualcuno al nostro fianco con cui condividere momenti belli e brutti. Ho iniziato a fotografare amici, conoscenti e anche sconosciuti. È stata davvero un’esperienza importante per me.

Anche in Francia parlano di te, la tua arte è approdata sulla rivista femminile Causette: sei felice dei risultati che stai ottenendo? Come vedi il tuo futuro?

Sono molto felice per il momento! Pensare al futuro mi spaventa sempre un po’, non so bene cosa aspettarmi. Intanto vivo il presente e cerco di fare del mio meglio.

The WalkMan ha come obiettivo quello di scovare e mettere in luce giovani talenti ed artisti che credono nelle proprie idee. Cosa consigli a chi, come te, ha deciso di investire la propria vita nella creatività?

Se qualcuno ha qualcosa da raccontare deve farlo. Bisogna sempre investire su sé stessi perché, secondo me, è già una vittoria.

 

FB: @SaraLorussophotography

IG: @loruponyo

FLICKR: sara lorusso