Joe Nevix torna alla dimensione della notte con il suo “Squeezy”, tra sonorità da club e ritmi esplosivi.

Joe Nevix – Il dj e produttore torna alle sonorità da club con “Squeezy”, il suo ultimo brano, fresco ed accattivante.

Dopo il successo internazionale del singolo “Close My Eyes”, realizzato in collaborazione con il giovane Paul Sparxx, Joe Nevix ha rilasciato questo settembre il suo “Squeezy”  su Bourne Recordings. La seconda pubblicazione del 2018 del dj è disponibile su tutti i digital store e Spotify.

“In studio ho saltato da pazzi mentre creavo questa traccia, non vedo l’ora che a ballare siate voi”

Lo abbiamo intervistato in occasione del successo di “Squeezy”.

joe nevix

Joe Nevix. Qual è la tua storia, come ti sei avvicinato alla musica e cosa vuoi trasmettere a chi ti ascolta?

La mia storia è molto articolata piena di alti e bassi, anche se tutto ha avuto inizio solo 4 anni fa! Ho iniziato a produrre per ‘gioco’ in un noioso pomeriggio qualsiasi, ancora non sapevo di muovere i primi passi, in quella che sarebbe stata la mia più grande passione. Il mio obbietivo principale quando compongo una canzone è trasmettere quello che provo in quel frangente di vita! Le collaborazioni hanno un ruolo chiave in tutto ciò, non ho paura di osare e mescolare generi diversi dal mio.

Cosa significa riuscire a suscitare emozioni e fa muovere l’ascoltatore? E chi è il tuo ascoltatore ideale?

Non esiste cosa più bella di suscitare emozione in una persona, che sia 1 o 100.000, significa che faccio bene il mio lavoro e rende tutto più gratificante.

Ricordo la prima volta che un mio disco ‘Detroit’ fu suonato a Phuket in Thailandia, in uno di quei locali annoverati ogni anno nella Top 100 DJMag ‘Illuzion’, vedere cosi tanta gente ballare una produzione nata nella mia stanzetta, non ha prezzo!

Il mio ascoltatore ideale è chiunque sia appasionato di musica elettronica, tendo a farmi influenzare dagli artisti con cui collaboro, questo mi porta a variare di genere e sorprendere in modo nuovo, anche chi mi conosce già.

Parlaci del tuo lavoro in studio.

Si svolge principalente la notte, il momento più creativo secondo me. Sono convinto che i miei vicini amino questo mio modo di lavorare.

Vi do un’anteprima, presto mi sposterò nel nuovo ‘Nevix’s Studio’ per la gioia di molti, spero che una nuova location porti una ventata di nuove idee

Come nasce la tua nuova, energica traccia, “Squeezy”?

Nasce da una Demo bocciata proprio da Bourne Recordings, dalla sfida personale che sarei riuscito a firmare con loro un singolo. Il mio segreto e quello di fissare dei piccoli obbietivi, e raggiungerli pian piano! Questo sta portando i suoi frutti, ‘Squeezy’ oggi è in Top 100 Beatport, ho scoperto che è stata inserita nella playlist personale Spotify dei Showtek, artisti che stimo particolarmente, ed è la traccia del mese nello show di Will Sparks. Piccoli obiettivi, piccoli step portano a grandi risultati.

Qual è la visione del tuo percorso battuto fino ad oggi e dove ti vedi tra qualche anno, quali saranno i progetti futuri?

L’esperienza è qualcosa che nessuno può spiegarti a parole, bisogna vivere con i piedi per terra e la testa alta, questo è quello che ho fatto e continuerò a fare! Non ho idea di dove sarò tra qualche anno, ma di sicuro in qualsiasi scenario nelle più rosee aspettative, mi immagino con le mie cuffie, mac sotto mano a trasformare emozioni in musica.

Per i progetti futuri vi anticipo un gran bel Remix che uscirà prestissimo, non so dirvi nel dettaglio quando, i tempi di pubblicazione sono spesso lunghi.

Nel 2019 uscirà una collaborazione che nasce da 3 persone in 3 continenti diversi, non vi dico quanto sia stato complicato fissare appuntamenti vi Skype con un fuso orario multiplo.

Cosa consigli a chi vuole fare della musica il proprio lavoro?

Di capire se è realmente ciò che si vuol fare nella vita e soprattutto se si ha la capacità di farlo. Io non voglio scoraggiare nessuno, ma spesso quello che si vuol fare non coincide con quello che si può realmente fare. Detto ciò, stringere i denti, accettare le critiche con orecchio attento e mettere la presunzione in un angolino immaginario. Non è semplice, ma nulla lo è.

 

Joe Nevix
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