Popolari, generazionali, diffusissimi da decenni tra i giovani e meno giovani. I videogiochi, in poche parole, sono ormai un vero e proprio fenomeno di cultura pop. E non solo per quanto riguarda il lato meno nobile di questo aspetto sociale, che è il business che ruota attorno alle vendite, al merchandising e al marketing, ma anche nel campo dell’arte. Non si può più parlare di “passatempo per ragazzi” ma di espressione creativa dell’ingegno e della sensibilità umana. In qualche modo i videogiochi escono dal loro aspetto prettamente ludico e si fanno portatori di nuove forme di estetica, di linguaggio e di comunicazione creativa. A questo punto l’arte si sposta dalle tele dipinte ad olio e dai marmi modellati dai grandi maestri alle esposizioni di quadri digitali, le creazioni 3D e naturalmente le locandine dei personaggi dei videogiochi che tutti abbiamo amato. Insomma, un fenomeno che è entrato nella nostra cultura tanto da realizzare oggi diverse mostre dedicate ai giochi e a tutto ciò che vi ruota attorno.

Arte e videogiochi

Il settore dei videogiochi non può più essere ridotto a fenomeno di nicchia. Si stima che nel 2022 il ricavato totale supererà i 200 miliardi di dollari a fronte di almeno 3 miliardi di giocatori e appassionati. Numeri e cifre che servono per illustrare quanto questo mondo sia entrato profondamente nelle vite quotidiane di tutti. Ed è per questo che, come tutto ciò che concerne l’essere umano, ne diviene arte. E i grandi artisti, così come i circuiti d’arte, iniziano a volerla far conoscere al grande pubblico organizzando mostre specializzate. Come quella che va in scena alla affascinante Reggia di Venaria a Torino: “Play- videogame, arte e oltre”, curata da Fabio Viola e Guido Curto, fino al 15 gennaio 2023. Secondo gli organizzatori, quella dei videogame è la “decima forma d’arte” che riunisce in sé tutte le altre e in questo c’è l’arte visuale con dipinti, poster, realizzazioni grafiche e la musica delle colonne sonore che hanno vestito questi giochi. Ma anche il richiamo delle influenze dei grandi maestri d’arte come De Chirico, Kandinsky o Escher per la creazione dei disegni e delle scenografie virtuali. E ancora la narrazione nella sceneggiatura delle trame.

Un’altra mostra che ha avuto grande successo, dove arte e digitale si incrociano senza soluzione di continuità, è quella realizzata a Milano durante la “Milan Games Week”, dove, tra cosplay e videogiochi, si propongono al pubblico le tavole dei fumetti e dei giochi che hanno fatto la storia, con stili e forme che hanno influenzato tanti settori della vita.

Non è da dimenticare Vigamus, Video Games Museum, di Roma, nato per essere strumento d’espressione e divulgazione digitale. Tutto ciò significa promuovere la potenza culturale del mondo dei videogiochi come innovazione culturale, oltre che tecnologica. Secondo gli organizzatori la mostra rappresenta “il fondamento per la nascita di una vera cultura del videogioco, artefatto che merita di essere conosciuto e studiato, e prima di tutto, preservato”.

I videogame parte della nostra vita

Il mondo dei videogame, dunque, è parte integrante della nostra cultura. Non solo come riferimento sociale e culturale. Basti pensare che le console di videogame sono ormai preziosi oggetti vintage. Come si può osservare, la tecnologia e la realizzazione di grafiche accattivanti, storie sempre più complesse e tecnologie sempre più avanzate sono in continua trasformazione. L’attenzione dedicata al mondo dei videogame come li abbiamo conosciuti nei decenni scorsi è certamente anche un’occasione per preservare la nostra storia e scattare una foto di un’epoca, perché in fondo anche il gaming dei primi anni racconta il nostro vissuto, il nostro modo di concepire lo svago e l’intrattenimento, un pezzetto della nostra quotidianità in un’era che sembra ormai molto lontana. Quello di recuperare e tenere in vita reperti tecnologici è un esercizio prezioso ancora oggi, in un periodo in cui tutto sembra essere messo in discussione da nuove continue e rapide evoluzioni. Basti pensare ai cabinati degli anni 90, tra videogames arcade tradizionali o slot machine fisiche nei casinò, ora sostituiti rispettivamente dal cloud gaming e dalle slot machine gratis come passatempo prettamente digitali. Ovviamente che i videogiochi siano parte della nostra vita lo dimostrano anche la popolarità degli influencer del gaming, dei gamer professionisti che mostrano le loro performance in diretta live su piattaforme come Twitch o dei numerosi siti di informazione verticale che recensiscono ogni aggiornamento o nuova uscita. Le case produttrici di hardware creano dispositivi, in particolare pc o smartphone, ottimizzati per il gaming grazie a display, processori e schede di memoria performanti. Sulla popolare piattaforma video YouTube oltre ai lavori originali del mondo della musica si trovano sempre più guide e consigli sui videogame. Informazione e approfondimento a 360 gradi.