L’efficienza di qualunque dispositivo viene compromessa da improvvisi rallentamenti, malfunzionamenti delle applicazioni ed errori di sistema. Questi problemi pregiudicano lo sviluppo di nuovi progetti perché riducono la produttività indispensabile per l’esecuzione di determinate attività. Nella maggior parte dei casi, tali inconvenienti emergono quando lo spazio libero sul disco scende al di sotto di una specifica percentuale. Anche i Mac patiscono i contraccolpi causati da un’esigua capacità di archiviazione e da un indiscriminato accumulo di dati. Criticità piuttosto comuni, ma risolvibili con alcune apposite e collaudate procedure sequenziali.
Analisi preliminare della quantità di spazio libero e disponibile nel disco rigido
I dettagli emersi durante la valutazione preventiva vengono utilizzati per programmare gli interventi più opportuni per le unità di archiviazione sature e congestionate. Questa diagnosi supporta l’attività di recupero prescelta per lo svuotamento della RAM e la pulizia delle cache. Per liberare un’ampia percentuale di memoria e ripristinare la velocità di elaborazione dei Mac si devono individuare, prima di tutto, le fonti del problema. Le prestazioni calano quando lo spazio di archiviazione accumula un’elevata percentuale di file temporanei, applicazioni , download, plugin e documenti. La capienza disponibile nel disco rigido non deve scendere mai al di sotto dei 10GB. Superata questa soglia emergono i classici problemi che pregiudicano e alterano le numerose funzionalità dei Mac. Stabilite le cause del rallentamento si possono predisporre le operazioni di manutenzione e ripristino della memoria.
Procedure da rispettare per una corretta gestione degli spazi di archiviazione
Le informazioni raccolte indirizzano gli sforzi, ma per un’adeguata pulizia della memoria si possono prendere in considerazione anche alcuni interventi ordinari. Operazioni da svolgere con una meticolosa frequenza per preservare la durata e le prestazioni del Mac. Per prima cosa, dunque, si devono eliminare tutti i residui obsoleti dei sistemi operativi tramite una tediosa, ma indispensabile procedura manuale. I backcup, le versioni temporanee dei progetti ed i file di lingua vengono cancellati per recuperare una considerevole porzione di spazio. Gli utenti che trascorrono gran parte del proprio tempo in rete devono resettare a intervalli regolari la cache dei browser utilizzati per la navigazione online. I siti rilasciano delle copie dei dati che la memoria temporanea sfrutta per caricare le pagine durante le visite successive. File CSS, immagini e script vengono memorizzati per incrementare la velocità di navigazione e rendere più fluida l’usabilità di un determinato dominio. Gli elementi multimediali inutili, invece, si possono trasferire in un disco esterno o su un apposito cloud storage. I ricordi non si possono cancellare perchè rappresentano uno spaccato della vita personale di qualsiasi individuo. Questi file non vengono rimossi, ma custoditi tramite una rapida e indolore ricollocazione. Con i passaggi delineati e la guida completa delle operazioni, si possono ristabilire le funzioni del Mac senza troppi patemi o sconvolgimenti. Nei dispositivi di ultima generazione vi sono anche degli elenchi con i suggerimenti più adatti per una memoria sovraccarica. Queste risorse integrate sostengono gli utenti penalizzati da una ridotta capacità di elaborazione e una limitata potenza di calcolo. I progetti più impegnativi dedicati alle nuove realtà emergenti dei contesti urbani contemporanei, ad esempio, richiedono un dispositivo funzionale, efficiente ed affidabile. Le ricerche strutturate producono una rilevante quantità di residui digitali da gestire e, in un secondo momento, eliminare con delle procedure sequenziali. Passaggi che liberano la memoria da tutti i file accumulati durante il lavoro, la navigazione online o altre attività ricreative.