Vincenzo Pizzi, producer e sound designer, è il fondatore della label techno-electronic Pyteca, che incentra la sua visione sulla libertà di espressione.

Vincenzo Pizzi è presente nel suo tempo, vive la sua generazione in maniera positiva, si muove su principi ben saldi: su tutti il suo codice umano ed artistico. Educazione, emozione e condivisione sono alla base del giovane creativo molisano, che ha scelto di dar vita a una realtà professionale e di qualità.

Ph. Erica Bellucci
Ph. Erica Bellucci

Chi o cosa sei?

Sono Vincenzo Pizzi, molisano di nascita e romano di adozione. Sono un producer e un
sound designer. Ho conseguito il diploma in Electronic Music Production presso la Nut
Academy di Napoli e la laurea in Sound Design presso lo IED di Roma. Tre anni fa ho
creato la mia label Pyteca, con la quale condivido lavori e progetti prettamente di stampo
techno – electronic con colleghi, amici e artisti che stimo. Il file rouge della mia label è la
libertà di espressione.

Parallelamente a questo campo, sono solito produrre musiche per audiovisivo,
cortometraggi, sonorizzazioni, adv, corporate video e per terzi.

Cosa significa per te generare un nuovo codice espressivo?

Proporre qualcosa di già proposto in una nuova chiave o semplicemente proporre una
lettura/visione diversa. Non penso sia sempre sinonimo di innovazione, c’è sempre un
forte richiamo al passato o un attaccamento al giovane o vecchio vissuto.

Innovare, rigenerare o rinnovare?

Penso siano tre voci fondamentali e inscindibili tra loro. Complementari l’una all’altra.

Una parola per descrivere la tua visione.

Educata.

Che razza di generazione siamo?

Mi piace credere nella nostra generazione, in coetanei che hanno voglia di fare e di
reinventarsi. Non è di certo un periodo florido, ma spesso le realtà più belle sono collegate
a periodi non felici. Mi piace proiettare l’immagine della nostra generazione in una vicina
realtà completamente aperta, educata e rispettosa.

Qual e` il codice che vuoi trasmettere con la tua musica?

Vorrei che restasse, che arrivasse e che fosse fruibile il più possibile. Non esclusiva per gli
amanti del genere. Capire l’emozione o la sensazione che voglio trasmettere ma con i
propri tempi e la propria chiave emotiva.

Ph. Erica Bellucci
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