Non tutte le donne fanno attenzione a non sporcarsi i vestiti, alcune non hanno timore di lasciare che fiotti di colore schizzino liberi sulle loro magliette, così come sui muri che dipingono.

 Se è vero che l’arte è donna, un’affascinante signora che più invecchia più si fa graziosa, sempre intenta ad intrattenere con mirabili racconti gli ospiti del suo salotto, allora la street art è la ragazza della porta accanto, quella che guardiamo tutti i giorni attraversarci la strada davanti e per cui magari abbiamo anche una cotta, così che il vederla anche solo per caso fa puntualmente provare quella strana sensazione tra lo stupore e la meraviglia.

Proprio recentemente è stata allestita alla Saatchi Gallery di Londra un’esposizione dal titolo “XX: A Moment in Time”, in cui sono state raccolte solo ed esclusivamente opere di artiste facenti parte di questo panorama, in un percorso che a nomi emergenti affiancava figure più consolidate. Una tra quest’ultime è la francese Miss Van, che ha adottato proprio la donna come suo principale tema figurativo: le sue sono oniriche apparizioni plasmate da una sensualità a tratti sfacciata, controbilanciata dall’eterea eleganza di uno spirito altezzoso ed aristocratico. Stesso discorso vale per l’italiana Alice Pasquini, anche nel suo caso è la figura femminile a dominare la scena, ma differentemente rispetto alla prima Alice racchiude i suoi personaggi nella cornice del quotidiano, ci presenta una donna forte e consapevole, in grado di stare al mondo con sicurezza ed autodeterminazione. Non trascura la dimensione degli affetti, fondamentale all’interno della sua produzione, che per la sua carica di genuinità e spontaneità instaura con lo spettatore un rapporto empatico. Doveroso citare tra le presenti in mostra anche Faith47, artista sudafricana molto interessata a tematiche politiche e sociali soprattutto in relazione al suo territorio d’origine. Le sue composizioni elegiache esprimono l’essenza dell’attuale condizione umana, in un crescendo di esistenzialismo e spiritualità.

Miss Van
Miss Van
Alice Pasquini
Alice Pasquini
Faith47
Faith47

 

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Molto interessante è anche l’opera di Swoon, americana che divide la sua produzione tra installazioni ed esecuzioni en plein-air. Si serve di un mezzo d’espressione chiamato paste-up, che consiste nell’utilizzo di figure di carta dipinte in precedenza e poi incollate sopra un muro. Ciò le permette di realizzare ritratti molto accurati, espressione di una connessione instaurata tra l’artista ed il soggetto che sceglie. Alice Mizrachi è invece una newyorkese che con le sue donne di strada va alla ricerca di una figura archetipa femminile, spaziando dal primitivismo ad una figurazione più realistica. Ha anche fondato assieme ad un’altra street artist, Toofly, il forum Younite, dedicato proprio alle artiste della scena urbana.

La produzione di Lady Aiko racchiude una confluenza di motivi in un horror vacui che ad elementi autobiografici, le sue origini giapponesi, unisce stilemi tratti dall’arte pop al mondo dei graffiti, una logica dell’abbondanza in cui assume però rilevanza significativa l’emergere della figura femminile. Anche l’italiana Giò Pistone si occupa di creare nuovi immaginari, il suo mondo è popolato da bizzare creature che affiorano dall’inconscio in superfice invadendo lo spazio della città. Ultima ma non per importanza l’artista di Bristol definita la Banksy al femminile: BAMBI, che oltre allo stesso luogo di nascita condivide con l’icona della street art anche la condizione di anonimato. Le sue opere spaziano tra la satira politica ai ritratti celebrativi di personaggi famosi, come ad esempio una raffigurazione di Amy Winehouse situata a Camden Town, che dopo un lungo dibattito è stata riparata con del perspex per salvaguardarla.

 

Swoon
Swoon
Alice Mizrachi
Alice Mizrachi
Lady Aiko
Lady Aiko
Giò Pistone
Giò Pistone
BAMBI
BAMBI

 

Crescono sempre più in maniera esponenziale perciò le donne che scelgono di tuffarsi tra i flussi di gente nel grande mare della metropoli per dedicarsi all’arte urbana. Un genere questo che se per lungo tempo è stato soprattutto appannaggio di una maggioranza maschile, conta ormai da diversi anni la presenza di numerose figure femminili che si sono imposte a livello internazionale, i cui lavori possiamo ammirare nelle più importanti città del mondo.

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