La cucina dinamica a Roma, MOI:piatti originali e sostenibili da gustare in uno spazio moderno ed elegante.

È stagionalità la parola d’ordine che domina a MOI, un ristorante elegante e moderno nel cuore del quartiere Fleming a Roma. Moi nasce dall’idea di Michela Ulpiani e Thomas Moi. L’unione delle loro esperienze nell’ambito della ristorazione da forma a uno spazio accogliente dove gustare piatti creativi realizzati con prodotti freschi e di stagione.

Il menù di Moi è ispirato all’idea di un cibo genuino e sostenibile dove la stagionalità è l’ingrediente principale di ogni ricetta. La proposta varia giornalmente per offrire i prodotti più freschi e invitanti. Questa è la cucina dinamica. Una cucina che cambia in base ai colori e ai profumi del periodo, frutta e verdura di stagione, carni e pesce del territorio. Il risultato sono piatti originali ed eleganti, delizia per gli occhi e per il palato, in cui l’utilizzo di pochi ingredienti permette di esaltare la materia prima.

Siamo andati in borghese, e ci siamo ritrovati in un ambiente minimale ma caldo, ad accoglierci c’è proprio Michela Ulpani, che come una padrona di casa ci fa accomodare.  Seduto al tavolo di legno, senza tovaglia, sono rimasto dolcemente colpito dalla mise en place moderna, un design curato quindi non solo nell’arredo;  le posate sono adagiate su una placca di acciaio. Il menù, è ben impaginato e racchiuso in una copertina di feltro, morbida gioia per un art director.

Ocra Studio che ha curato il progetto degli spazi di MOI, ha reso il ristorane uno spazio accogliente dove è facile sentirsi a casa. Il locale si distingue per le grandi vetrate che si impongono su tutto l’ambiente. A interrompere la trasparenza del vetro sono la parete in mattoni dal colore caldo tipico del laterizio e quella in acciaio corten dall’aspetto ruvido. Di fronte all’ingresso due “feritoie” ricavate all’interno di portelloni in ferro lasciano intravedere il laboratorio di cucina, il focolare del locale. L’utilizzo di materiali scabri ed essenziali viene mitigato dal calore della luce e dalla scelta di arredi e complementi che donano all’ambiente un’atmosfera confortevole.

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Una polpettina di riso e radicchio su crema di barbabietole è lo sfizioso entrè che ci propongono. Da qui, tutti i piatti a seguire ci hanno colpito sia per l’accostamento ricercato degli ingredienti che per i sapori,  intensi e delicati allo stesso tempo.

Il primo di tre antipasti assaggiati, una tartare di manzo su fonduta di tuorlo, spuntature e alici è la sintesi perfetta di tutte le qualità del cibo di MOI. Richiama e reinterpreta la tradizione milanese il risotto, in cui il pregio dello zafferano s’intromette nell’osso buco del maiale dipingendo un piatto anche graficamente e cromaticamente stimolante.

I dessert non deludono. Il notissimo tiramisù viene radicalmente rivisto nella composizione: una sfera di gelato alla crema di mascarpone cela un cuore liquido di caffè che si dissolve sulla base croccante di savoiardi.

 

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MOI è un’ulteriore conferma che il cibo è materia viva e quotidianamente nuova, è un contenuto che supera il mero sapore, accarezzando non solo la nostra lingua, ma anche la nostra anima. MOI riesce ad affermare un’idea di ristorazione in cui lo star bene non prescinde dal mangiare bene.