Nessun posto da chiamare casa è il primo appuntamento estivo della galleria Orizzonti Arte Contemporanea, ad Ostuni. La personale dell’italo argentina Mirta Vignatti è visibile fino al 27 maggio 2018.

Mirta Vignatti (qui dei cenni biografici) indaga, nella sua Nessun posto da chiamare casa, sul senso di appartenenza a un luogo, a un posto, a un sogno.

Cosa succede quando ciò che chiamiamo casa non ci appartiene più?

L’artista stessa spiega che è partita da questa domanda per sviluppare la sua ricerca sugli abbandoni, gli sradicamenti e i nuovi orizzonti. Da queste inquietudini nasce l’intimo bisogno di prendere le distanze necessarie per capire. L’anima di quello che si chiamava casa se n’è andata da qualche parte, dove il tempo e lo spazio hanno sbaragliato le coordinate che donavano un certo equilibrio instabile. E Mirta dipinge la casa – quel contenitore di tutte le nostre sicurezze e fragilità – come un simbolico cubo color avorio, avvolto di luce e vento. Uno spazio con una duplice missione: contenere o espellere, offrire un rifugio ovattato o trasformarsi in gabbia di un’identità soffocata. La fuga da questa, quando diventa prigionia, è occasione di accrescimento.  Si osserva la natura che cambia, operando un distacco dagli oggetti e dagli esseri viventi.

“Siamo isole nelle isole.” – continua l’artista – “Il verde smeraldo delle foglie, il grigio olivastro degli alberi, il blu intrappolato nel ghiaccio, la luce cangiante di un cielo d’inverno, il vento pungente che odora di suoni lontani ci sussurrano che questa non è una fuga. Il nostro passaggio è un semplice andare, un osservare la vita così com’è, contemplata e mai capita. Lo scenario che le mie tele tentano di svelare è tutto in questo abbandonarsi allo sguardo nello stato più puro. Una panoramica costruita con l’intuizione di un volo di uccelli, custodi naturali di nuovi confini, maestri del viaggiare, del migrare, dell’abbandono di ogni radice.”

Durante l’inaugurazione della mostra ci sarà l’intervento di Monica Giovene con una sua personale visione raccontata per immagini del mondo onirico dell’artista e dei suoi maestri ispiratori.

L’esposizione è curata da Gabriella Damiani. Si terrà presso la galleria Orizzonti, dal 10 al 27 maggio 2018.