Una sintesi su come abbattere le distanze geografiche, un’intreccio di arte e comunicazione, una profonda sinergia tra attori e regista che convoglia in un un unico affascinante spettacolo teatrale: “L‘Inferno Dentro“. Una rappresentazione scritta dal pisano Gabriele Paoli, e diretta dallo stesso ad una distanza di 1200 Km, durante il suo periodo londinese.

Un miracolo, reso possibile dalle nuove tecnologie, che con smartphones, applicazioni e social media, hanno superato i confini nazionali e allargato l’orizzonte della comunicazione e della condivisione. L’opera mette in scena l’universo femminile ed i temi ad esso connessi,ancora cosi profondamente attuali, quali l’aborto, la violenza domestica, il tradimento e la prostituzione. Si tratta di sei persone “imprigionate” nella loro condizione di donna, vittime del loro passato e della loro incapacita di elaorare un ricordo troppo doloroso. rinchiuse nell’ospedale psichiatrico Bakersfield nel nord dell’inghilterra, le cui mura non sono sinonimo di giaciglio, di protezione e di aiuto, ma assumono le sembianze di una malasana e soffocante galera che alimenta lentamente ma con costanza la loro locida pazzia. Alla ricerca della liberta interiore le donne lotteranno per trovare luce tra i cupi sentieri della loro anima.

“L’ Inferno Dentro” è il felice risultato del lavoro di attori dal calibro di GILDA BANI, MONICA BAUCO, ROSANNA GENTILI, CRISTINA LAZZARI, DEBORA MATTIELLO, GIUSI MERLI, TAZIO TORRINI e con la partecipazione di GIOVANNA DADDI. Tutto sold out per le due giornate previste dal calendario il 9 ed il 10 maggio 2015 e mentre posti liberi per la straordinaria reclamata a grande richiesta di venerdi 8 maggio. Lo spettacolo si terrà presso il teatro Francesco di Bartolo di Buti a Pisa dalle ore 21.15

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Lo spettacolo, reduce dal successo della tournée in Inghilterra nel 2014, è stato tradotto dall’inglese all’italiano appositamente per l’occasione.

Per info e prenotazioni: Teatro Francesco di Bartolo, tel: 0587 724548, email: teatrodibuti@teatrodibuti.it

a cura di Elisabetta Prunas