È ormai l’ultimo giorno del festival multidisciplinare Dominio Pubblico. Giorni intensi, pieni di spettacoli, concerti ed allestimenti. Così sono trascorse le giornate del folto pubblico che ora si raccoglie per l’ultimo grande appuntamento della quarta edizione del festival.

 

Nonostante sia domenica la sveglia suona presto per poter essere alle 10 al teatro India. I volti degli organizzatori di Dominio Pubblico sono visibilmente provati da 6 giorni di frenetici appuntamenti. Sotto il caldo torrido, come per tutto l’evento, non si lasciano sopraffare dalla stanchezza, e fanno di tutto per organizzare questo 4 Giugno. È l’ultimo giorno del workshop sul graphic journalism con Takoua Ben Mohamed. Gli argomenti da presentare sono stati scelti e dopo un intenso lavoro durato due giorni sono pronti per essere presentati alle 15. Temi sociali ed attuali che hanno fatto riflettere e non poco. C’è Dimubi che ha affrontato il problema della crisi economica della Grecia in toni ironici. C’è Jailbreakarts che, con cruda realtà, ha parlato della mala-polizia. Ed infine OltreFollia che con toni sarcastici ha voluto raccontare il razzismo tra il nord e il sud Italia.

Takoua Ben Mohamed Foto: Giulia Castellano
Takoua Ben Mohamed Foto: Giulia Castellano
Presentazione Workshop
Foto: Giulia Castellano
Presentazione Workshop Foto: Giulia Castellano

Poco più di 10 minuti e subito ci si sposta alle 16 nella Sala B per prender parte allo spettacolo, tanto simpatico quanto d’impatto: “Banchi”. Esito dal laboratorio creativo per giovani immigrati di seconda generazione racconta di una classe multietnica abbandonata a sé stessa. I professori, infatti, hanno creano fra loro e gli alunni un muro tanto invisibile quanto irrazionale. I ragazzi decidono allora di fare lezione per conto loro, delle lezioni di “vita”. C’è chi racconta della sua sordità o chi della propria responsabilità da uomo dopo la scuola. Tutto si somma in un’unica voce per cercare di erodere sempre più ed infine abbattere quel muro d’indifferenza.

Sono quasi le 18 e nel Foyer A si aspetta per poter prendere i biglietti per il successivo spettacolo. La fila è lunga e a complicare il tutto c’è un improvviso guasto della stampante. Eppure “The Show Must Go On”. L’intervento dei ragazzi di Dominio Pubblico è il più tempestivo possibile. Così come la trovata per cercare di distrarre l’immensa mole di persone. Julia Traser, chiamata prima della sua esibizione programmata alle 19.15, crea un piccolo intramezzo addolcendo l’attesa per entrare in sala.

Per lo spettacolo delle 18: “Reparto Amleto” si registra il sold out, e bastano poche battute per capire come mai. Ironico, tagliente e fresco. Tutto si svolge in un ospedale dove un ragazzo che sostiene di essere Amleto viene ricoverato perché si teme sia pericoloso per lui e per gli altri. Un Amleto trapiantato nel mondo reale che, tra il sagace romano ed il comico materano, esterna, in una parlata volutamente teatrale, la sua piccolezza davanti all’essere re e ai suoi doveri. Alla fine si dimostra come un qualsiasi ragazzo. Indeciso ed impaurito difronte al suo destino.

Foto: Giulia Castellano
Foto: Giulia Castellano
Reparto Amleto 
Foto: Giulia Castellano
Reparto Amleto Foto: Giulia Castellano
Foto: Giulia Castellano
Foto: Giulia Castellano

Usciti dalla sala ad accogliere la divertita platea c’è il concerto di Jiulia Traser. Una voce calda ed avvolgente, una chitarra forte e ritmata. Basta poco alla cantante di Livigno, trasferitasi a Brighton, per trasmettere tutta la sua passione. Ritmi semplici ed orecchiabili rendono l’ascolto godibile. Ora un inedito, ora una cover. Jiulia riesce, con grande maestria, a mixare il suo repertorio risultando fresca ed allo stesso tempo energica.

Non c’è un attimo di sosta durante Dominio Pubblico. Il tempo di prendere una boccata d’aria e subito sono le 20. L’appuntamento è in sala A per vedere “Caterina”. Spettacolo spaventosamente crudo in uno sfondo dal colore rosso sanguigno. Un uomo racconta il suo impedimento artistico ed allo stesso tempo la sua folle gelosia nei confronti di una donna. Caterina, un’immagine di una donna che danza, un’ombra che ossessione il protagonista e che invano tenta di superare. Ora folle, ora razionale. È un viaggio in una mente complessa e più debole degli eventi a cui è chiamata a far fronte. Una lunga poesia, quasi musicale, che esprime l’incompletezza di un uomo in bilico tra la vita e la morte.

L’ultimo evento in programma per Dominio Pubblico alle 21 è The Waste Land. Un’anteprima nazionale che il festival è riuscito ad accaparrarsi.

Caterina
Foto: Giulia Castellano
Caterina Foto: Giulia Castellano
The Waste Land 
Foto: Giulia Castellano
The Waste Land Foto: Giulia Castellano

Così si giunge al termine di un evento che ha regalato tanto e ha dimostrato tutto il potenziale degli under 25. Come recita lo stesso festival: “La citta agli under 25” e Dominio Pubblico in 6 giorni di interessanti, quanto valide proposte, è riuscito a riunire quell’amore per l’arte e quell’attenzione per i più giovani che troppo spesso vengono sottovalutati o dimenticati.