BPlan è un dj producer napoletano che ha deciso di puntare tutto sulla sua passione, la musica: tutt’altro che un piano di riserva.

BPlan è il desiderio di cambiare e rinnovarsi, è la svolta che si cerca quando si è giovani e pieni di entusiasmo, di passione. Una passione che questo artista ha deciso di mettere al primo posto, dando vita al suo progetto musicale.

Chi è BPlan e perché hai scelto di chiamarti in questo modo? Cosa rappresenta per te il Piano B nella vita?
Nel 2011, dopo 9 anni di djing, nasce il progetto BPlan. Decisi di chiamarmi così in quanto volevo dare una svolta a tutto. Avevo 14 anni quando iniziai ad approcciarmi per la prima volta al mondo del djing e solo dopo un po di tempo mi avvicinai al mondo della produzione facendo release con lo pseudonimo “Peppe Fimiani”. Inizialmente producevo Techno/Tech house ma sentivo che non era realmente il genere che mi apparteneva e ben presto capii che si trattava di un periodo passeggero e che la mia anima appartiene al mondo del Soul/Funk/House.  Decisi allora di ricominciare daccapo ed intraprendere un nuovo progetto musicale.
BPlan è inteso come “piano B” dove puntare il tutto per tutto. Penso sempre che ciascuno di noi dovrebbe avere un “piano B” a portata di mano.ll cosiddetto “piano B” è quel movente che dovrebbe darti quella carica necessaria, nuova linfa vitale ogni qual volta la vita ti presenta imprevisti. NEVER GIVE UP!

La musica è il tuo Piano B o è da sempre stata il tuo obiettivo? Cosa significa per te fare musica?
Assolutamente no, la musica è da sempre la mia passione. Toglietemi tutto ma non la musica, potrei impazzire! Cosa significa per me fare musica? Beh, qui potremmo parlarne per giorni.
In poche parole posso dire che per me fare musica vuol dire esprimere dei sentimenti/emozioni che in altro modo non riuscirei ad esternare. Le mie produzioni seguono molto il mio stato emotivo durante il processo creativo, ed ogni sensazione è davvero fondamentale per la riuscita del progetto.

Qual è il tuo bagaglio, il tuo background e le emozioni che ti guidano principalmente nella composizione dei tuoi lavori?
Il mio approccio al djing è iniziato nel 2002 ed è stato subito amore a prima vista con le sonorità house di fine anni 90. In quegli anni in Campania e non solo,  l’organizzazione “Angels of Love” andava alla grande e organizzava party esclusivi con dj Americani (Maw , Roger Sanchez , David Morales , Deep Dish , giusto per citarne alcuni). Impossibile non restare esterefatti ascoltando i loro mixati. Da lì poi ho iniziato la mia ricerca e la mia documentazione sul fenomeno esplorando generi come il funk , r&b , soul , Hip Hop.

Il 28 Aprile esce Lover Garden, il tuo primo EP dell’anno. Cosa rappresenta per te questo lavoro, qual è stato il percorso progettuale che ti ha condotto a questa creazione e soprattutto cosa ti aspetti dal tuo anno musicale a partire da questo EP?
Questo Primo EP del 2017 per me rappresenta un re-start, in quanto ero fermo da un po’ di tempo con le relase e anche perché sono quasi arrivato ad un prodotto che mi rappresenta, finalmente.  E’ sempre soddisfacente uscire dallo studio sorridendo e canticchiando una tua produzione. Diciamo che nel mio “caos” mentale è difficile dirti se c’è stato o meno un progetto.  La cosa che sicuramente succede spesso è che quando ascolto musica e capita che qualche suono mi colpisca, immagino sempre come potrebbe essere “reinterpretato” e subito dopo faccio i miei test.
Attualmente mi ritrovo molto in questa citazione di John Lennon: “La vita è ciò che accade quando sei tutto intento a fare altri piani”. Cosa mi aspetto? Sicuramente mi auguro di poter trasmette al pubblico qualcosa di bello, qualcosa che piaccia e che faccia star bene.

BPlan, puntare tutto sulla musica - Intervista

Raccontaci una tua giornata lavorativa tipo e soprattutto quali possono essere i piccoli imprevisti quotidiani del tuo lavoro e quali, invece, gli eventi che ti regalano emozioni e positività.
Giornata lavorativa tipo? Bella domanda!   Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) non ho una giornata tipo. A volte mi sveglio la mattina e ho idee musicali e le butto giù, ma il più delle volte è quando faccio altro che mi vengono le idee migliori.

Cosa consiglieresti a chi, come te, ha deciso di investire il proprio futuro nella musica?
Consiglio di avere tanta pazienza, umiltà ed autoironia e inoltre di riuscire ad accettare le critiche, soprattutto quelle negative, perché costruttive.

 

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E ascoltare il suo EP Lover Garden a questo link. Buona musica!