Arte e pubblicità: che sia su un giornale, all’interno di un film o su un cartellone, quando una pubblicità è ben fatta i nostri occhi non possono fare a meno di fissarla, quasi come fosse una vera e propria forma d’arte.

Negli anni la pubblicità è diventata sempre più presente nelle nostre vite, condizionando in maniera oculata le nostre scelte di acquisto di un prodotto. Più è fatta bene ed è accattivante, più usa un determinato pattern di colori, più la musica è riconoscibile, più saremo tentati di seguire le sue indicazioni.

Nel corso di questi decenni abbiamo assistito a campagne pubblicitarie così riuscite che ancora oggi possiamo ricordarne le immagini e i motivetti. The Walkman Magazine ne ha scelte cinque che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia.

Carosello

La maggior parte di noi sicuramente non erano nati quando il Carosello ha iniziato ad essere trasmesso in televisione, ma sicuramente tutti ne abbiamo sentito parlare dai nostri genitori: “A letto dopo il Carosello!”. Questa forma di arte e pubblicità è sicuramente stata una delle più innovative perché ha saputo coniugare un vero e proprio spot ad uno sketch recitato da abili attori che dovevano citare il nome del prodotto in maniera regolamentata.

Coca Cola

Che ci sia Babbo Natale, un mondo incantato, degli orsi polari o una famiglia a cena, c’è da dire che Coca Cola ha fatto del connubio arte e pubblicità il proprio marchio di fabbrica. L’azienda americana, in questo senso, non sbaglia mai un colpo, regalandoci sempre degli spot coinvolgenti e di alto livello.

Ferrero Rocher

E poi ci sono quegli spot che diventano veri e propri tormentoni e che anche a distanza di anni, quando capita, ti ritornano in mente. La Ferrero, per il suo famoso cioccolatino dorato, ha unito arte e pubblicità con uno slogan che ancora oggi non è passato di moda: “Ambrogio, avrei un leggero languorino!”.

Martini

E poi c’è lei, una bellissimo e giovanissima Charlize Theron a cui inizia a scucirsi il vestitino nero che lascia intravedere un po’ tutto. Ma non si parlava di un cocktail? In ogni caso, dal lontano 1993, Charlize di strada ne ha fatta, e anche di spot, diventando testimonial del profumo J’Adore di Dior. Una menzione infatti è necessaria per gli spot dei profumi, che riescono quasi sempre ad unire magistralmente arte e pubblicità.

Eni

Roberto Bolle, la stella danzante, Etoile della Scala di Milano, ha prestato il proprio viso, la propria fisicità e la propria perfezione allo spot che per eccellenza unisce arte e pubblicità: Rethink Energy, per l’azienda Eni, firmato dal fotografo e regista Fabrizio Ferri.

Non me la sento di non menzionare uno spot che di arte e pubblicità praticamente non ha nulla, ma che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio tormentone, entrando a pieno titolo nelle pubblicità più trash della storia: “Brava Giovanna, brava!”.