Alex Nocera, pioniere della scena, si racconta a The Walkman Magazine all’interno di un contesto storico senza precedenti.

Alex, sei in attività ormai da tanti anni, cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale? Com’è cambiato secondo te?

Con questa domanda si capisce che ormai sono vecchio! Scherzi a parte, sicuramente negli ultimi venti anni sono cambiate tante cose, in primis la musica, ma anche tutto il lavoro promozionale e di diffusione che ci gira intorno. Non reputo tutto ciò positivo o negativo, ma semplicemente , come tutte le cose, un’evoluzione.

L’aspetto più evidente è sicuramente l’espansione del mercato musicale, negli anni ’90, per noi produttori Italiani il confronto, almeno in prima battuta, era sul nostro territorio; oggi (ormai da anni), ogni produzione entra di fatto in “competizione” e valutazione direttamente con tutto ciò che viene prodotto a livello mondiale, questo comporta da un lato una maggiore qualità (almeno tecnica) delle produzioni musicali, dalla’altro, però, una sovraesposizione di rilasci da parte delle labels. Sinceramente non saprei dire se era meglio prima o ora, credo che oggi come ieri, la musica sia il fulcro in tutte le sue evoluzioni e cambiamenti, l’importante è
stare sul pezzo.

Nel corso della tua carriera hai dato vita ad oltre 300 produzioni; a quale sei maggiormente affezionato e cosa ti trasmette, come artista e persona?

Per me le produzioni sono come i figli per i genitori, quindi è molto difficile stabilire a quale bimbo sei più affezionato, sei legato a vita a tutti. Ogni brano prodotto mi da una sensazione diversa, un emozione unica e ognuno a modo suo è il migliore; la realtà è che amo al musica e ogni volta che ho il piacere di “giocarci” è come fare l’amore…. si gode!

REEVIERA è un progetto parallelo con Nico Zandolino; parlaci un po’ di questo e di come si è formata una chimica tale che vi ha spinto ad avviare una collaborazione insieme.

Si Reeviera è un progetto nato quest’anno con l’amico fraterno Nico Zandolino; Con lui in realtà abbiamo già firmato in passato diversi remix e produzioni e da tempo stavamo valutando di creare qualcosa di nuovo. Nico è un produttore eccellente di musica House, io invece sono più legato alla Electro (sono più “tamarro”), quindi stavamo cercando un idea per poter fondere le nostre sonorità; l’occasione è arrivata quando spulciando vecchi vinili, abbiamo trovato quello di “RIckster – Night Moves” del 1989, un mix tra la prima house del periodo fine ’80 e l’elettronica che sarebbe poi sfociata nei ’90. Quale occasione migliore? Ci siamo buttati a capofitto
per realizzarne la cover ed è nato il nostro progetto “Reeviera”, nome dedicato alla riviera romagnola, nostra casa adottiva.

Come hai dichiarato tu stesso, Gas Records è uno dei progetti su cui hai puntato di più e vive da decenni, pulsando sempre più forte. Come vorresti dare un’ulteriore spinta ad essa?

Gas Records è il mio progetto più longevo. Nata nel 2000, nei primi anni è stata una delle label di riferimento per la musica Techno, Trance, Hardstyle. Da un paio d’anni a questa parte, si è evoluta parecchio, proponendo musica elettronica in generale, cercando nuovi progetti e nuovi artisti da spingere. Quest’anno sto cercando, insieme ai miei collaboratori, di dare una forte accelerata: stiamo investendo parecchio in promozione, cercando produzioni sempre più interessanti, spingendo anche tanto in comunicazione. Noi ce la mettiamo tutta, sono sicuro che presto i risultati sperati arrivano.

Sono usciti diversi singoli negli ultimi mesi, l’ultimo rilasciato su Strakton Records. Come stanno andando?

Questo 2020 in effetti per me è stato davvero l’anno delle produzioni, forse quello con più uscite da quando ho iniziato la carriera da produttore. Ad oggi sono già usciti cinque singoli e in realtà entro fine anno ne usciranno altri quattro, forse cinque. “Till You Feel The Burn” è il mio ultimo singolo in ordine di rilascio su Strakton Records ed è il brano su cui ho lavorato di più. Sta dando tante soddisfazioni, in pochi giorni dalla sua uscita è balzata al primo posto della classifica House di Itunes Italia, ottavo in quella Dance e sessantanovesimo nella generale. Sta entrando ogni giorno in nuove e grandi playlist di Spotify e sempre più radio la stanno inserendo in programmazione. Sono molto soddisfatto, sperò possa diventare una bella colonna sonora per l’estate!

Questo periodo di crisi, attuale, cosa ha significato per te come artista?
Come lo hai affrontato?

Il 2020 è stato anche l’anno della pandemia e della crisi economica, soprattutto quella dell’intrattenimento e dello spettacolo; ovviamente ha condizionato anche me, con tantissime serate annullate, l’intera stagione estiva persa, ecc… Sicuramente a livello economico un bel danno. Da punto di vista artistico in realtà, per me, vuoi il fermo della quarantena, ha dato un sacco di nuovi spunti, idee per nuovi progetti…. mi ha quasi rigenerato! L’ho e la sto affrontando molto bene, con una grande serenità e con tanta voglia di fare!

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